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Economia
Pil, i mercati temono il ralenty. Spread a 290. Btp al 3%. Borsa ko

Molto lento a scedere e rapido a risalire: lo spread torna così a crescere a un passo dai 300 punti base nel corso delle contrattazioni per chiudere a 288,8 punti base. I mercati sono preoccupati per i segnali negativi dell'Italia sul fronte della crescita economica, dopo le stime sul Pil di Bruxelles, l'allarme lanciato dall'Fmi e il deludente dato sulla produzione industriale. Inoltre il mercato secondario, che è quello nel quale è calcolato il tasso del decennale, è saturo, dopo che i grandi fondi hanno fatto il pieno di titoli di Stato italiani alle aste del mercato primario.

Il rendimento del decennale così vola al 3%. Già ieri dopo l'ufficializzazione da parte di Bruxelles del taglio delle stime di crescita del Pil, il differenziale Btp-Bund è schizzato in poche ore di 20 punti base circa. Oltre ad avere effetti "contagio" sul rendimento dei titoli di Stato italiani, il rallentamento economico generale del Vecchio Continente certificato dalla revisione al ribasso da parte della Commissione europea, ha depresso le Borse. Listini che anche nella seduta odierna continuano ad esser negativi per la decisione del presidente Usa Donald Trump di non incontrare l'omologo cinese Xi Jinping prima della scadenza del primo marzo e che hanno peggiorato dopo l'apertura in netto calo di Wall Street.

Le Borse europee hanno chiuso così la settimana con in calo dopo il sell-off di ieri. Francoforte e' stata la piu' penalizzata (-1%) complice il fatto che le vendite si sono abbattute soprattutto sul comparto auto. Piazza Affari, dopo aver toccato -1%, ha terminato le contrattazioni in calo dell'0,65% chiudendo la seconda settimana consecutiva in flessione. Protagoniste Bper e Unipol dopo l'operazione che ha portato l'istituto modenese ad acquistare Unipol Banca e le minoranze di Banco di Sardegna e ha ceduto al gruppo assicurativo bolognese un portafoglio di crediti problematici da 1,3 miliardi di euro di valore lordo: il ceo di Unipol Cimbri ha prospettato l'intenzione di salire nel capitale di Bper dall'attuale 15% fino al 20% gia' autorizzato da Bce.

Se le Bper sono balzate dell'8,8%, le Unipol (-5,4%) sono state colpite dai realizzi (+13% la performance da inizio anno a ieri) e dal giudizio degli operatori su un incasso ai minimi delle attese dalla cessione delle attivita' bancarie.

Giu' del 3,2% Unipolsai. Tra i peggiori Telecom Italia (-3,2%) con tutto il settore tlc. Giu' anche Ubi (-4,3%) dopo la trimestrale e con uno spread in netta risalita a 289 punti base a causa sia del BTp 10 anni tornato a un soffio dal 3% sia di un Bund nel mirino degli acquisti (0,09% il rendimento) viste le sbandate degli asset piu' rischiosi. In controtendenza Unicredit.

Nell'intera settimana Piazza Affari e' arretrata dell'1,1% ma ha mantenuto un saldo positivo da inizio anno (+5,6%) e la performance migliore del 2019 rispetto agli altri listini europei (+5,1% Londra, +4,9% Parigi, +3,7% Madrid, +3,3% Francoforte). Nella giornata odierna, Francoforte e' stata piegata dai cali di Thyssenkruppo e dell'auto (-2,7% Continental, -2,5% Daimler, -2,4% Bmw), ma anche dalle flessioni di Deutsche Bank dopo nuove indiscrezioni riguardanti il caso Danske Bank.

Nuovo ko (-12,5%) per Wirecard dopo le perquisizioni della polizia di Singapore presso la sede locale del gruppo finito al centro di numerose indiscrezioni su presunte irregolarita' nei contratti siglati nel Paese asiatico. A Parigi (-0,48%) giu' il comparto auto (-5,3% Valeo, -2,5% Michelin). Giu' del 4,5% Air France-Klm. Giu' Londra(-0,3%).

Dollaro in rafforzamento sulle principali divise: euro/dollaro a 1,1321 (minimi da tre settimane) da 1,1338 di ieri. Piatto il prezzo del petrolio a 52,6 dollari al barile nel Wti aprile e a 61,66 dollari al barile nel Brent aprile.

 

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