Pil, il Fmi taglia le stime di crescita dell'Italia
Fmi taglia stime Pil Italia a +0,7% quest'anno e a +0,8% in 2018
L'economia mondiale è in ripresa, ma l'Italia risulta sempre di più fuori dal coro. Il Fondo Monetario Internazionale, infatti, nel rapporto pubblicato oggi - il World Economic Outlook - ha tagliato le stime, sostenendo che nel 2017 la crescita del Paese sara' dello 0,7% e non dello 0,9% come previsto in precedenza, e dello 0,8% nel 2018, ovvero uno 0,3% in meno rispetto alle stime precedenti. La revisione al ribasso non ha avuto immediato riflesso sui mercati. Si tratta della prima rilevazione dopo il taglio del rating da parte della canadese Dbrs, ultima agenzia di rating a dare un giudizio "A" all'Italia.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il quadro mondiale prevede una crescita del 3,4% per quest'anno e del 3,6% per il 2018, previsioni sostanzialmente invariate rispetto a quelle pubblicate nell'ottobre 2016. Le economie avanzate, nel loro complesso, "per effetto di una seconda metà del 2016 che è andata meglio delle attese e dell'aspettativa di uno stimolo di bilancio da parte del nuovo Governo negli Stati Uniti", hanno però visto un ritocco al rialzo. Tutte, meno che quella italiana. "Il panorama economico globale ha cominciato a cambiare nella seconda metà del 2016.
E' più probabile che si realizzino le nostre previsioni di ripresa mondiale. Ma l'incertezza e' aumentata", ha spiegato il capo economista Maurice Obstfeld. L'Italia rappresenta una delle situazioni critiche. Secondo gli analisti del Fondo Monetario Internazionale, dopo il rialzo dei tassi d'interesse americani, i rendimenti a lungo termini sono cresciuti in tutta europa di 35 punti base in Germania e di 70 in Italia, un ampio distacco causato "dall'alta incertezza politica e sul settore bancario.
Secondo il Fmi, infatti, fra i rischi che può correre l'economia globale ci sono soprattutto "una continua caduta della domanda privata e progressi inadeguati sulle riforme potrebbero portare a una crescita e a un'inflazione permanentemente più basse, con implicazioni negative per la dinamica del debito", analisi che riguarda soprattutto i Paesi con problemi di bilancio, come appunto l'Italia. Inoltre, sempre per quanto riguarda l'ottica globale, "l'incertezza sulle politiche della nuova amministrazione Usa e sulle sue ramificazioni globali è la ragione principale dell'incertezza sulle previsioni" e pesa quindi sull'affidabilita' delle stime.
Per quanto riguarda la sola area-Euro, secondo il Fondo Monetario internazionale nel 2017 e 2018 si assistera' a una crescita pari all'1,6%. In particolare, la Germania crescera' dell'1,5% sia nel 2017 che nel 2018, la Francia rispettivamente dell'1,3 e dell'1,6%, la Spagna del 2,3 e del 2,1%. La leva della politica monetaria in aree come quella Euro "deve restare accomodante", secondo gli analisti del Fmi, ma per far crescere la domanda i Paesi dell'area hanno bisogno di un grosso stimolo fiscale, oltre che di riforme strutturali.