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Economia
Pil, Istat vede nero per i prossimi mesi: "Peggiorato il quadro"

L'economia rimane caratterizzata dal proseguimento di una fase di stagnazione. Nel secondo trimestre il Pil si e' mantenuto sugli stessi livelli dei tre mesi precedenti. L'indice del clima di fiducia, ad agosto, ha mostrato un peggioramento per consumatori e imprese. Le imprese manifatturiere hanno evidenziato un deterioramento delle attese di produzione e dei giudizi sulle scorte, mentre quelli sugli ordini hanno mostrato un lieve miglioramento.

Il recente peggioramento e l'elevata instabilita' del quadro congiunturale si sono riflessi sull'andamento dell'indicatore anticipatore che ha segnato un'ampia flessione suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli di attività economica. Lo comunica Istat nella Nota mensile di agosto. Nel secondo trimestre, prosegue la fase di rallentamento congiunturale dei consumi, a sintesi del calo della spesa delle pubbliche amministrazioni e di una crescita nulla della spesa delle famiglie. Alla stagnazione dei consumi delle famiglie ha contribuito la marcata riduzione degli acquisti di beni semidurevoli e durevoli.

Gli acquisti di beni non durevoli e di servizi hanno invece mostrato un miglioramento. Il rallentamento dei consumi trova una parziale conferma nei dati delle vendite al dettaglio in volume che a luglio hanno evidenziato un calo, anche se tra maggio e luglio hanno segnato un aumento rispetto ai tre mesi precedenti. L'inflazione ha mostrato una lieve ripresa, rimanendo su livelli contenuti.

Per i prossimi mesi la politica dei prezzi delle imprese manifatturiere sembrerebbe orientata a una maggiore moderazione. Sul piano internazionale le turbolenze geopolitiche dovute in buona parte all'evoluzione incerta degli accordi commerciali internazionali e all'aumento dei rischi di hard Brexit hanno penalizzato e rischiano di penalizzare ulteriormente la congiuntura economica mondiale. 

Per l'Istat poi la fase di stagnazione del Pil si e' riflessa sull'input di lavoro, interrompendo la fase di crescita che aveva caratterizzato il periodo precedente. Le unita' di lavoro si sono mantenute sui livelli del trimestre precedente, le ore lavorate sono diminuite (-0,1%).

I segnali di rallentamento del mercato del lavoro si sono estesi anche a luglio, con il numero di occupati in lieve calo e la disoccupazione in aumento, seppur modesto. La crescita tendenziale dei redditi da lavoro dipendente pro-capite ha mostrato la stessa intensita' di quella del deflatore implicito dei consumi delle famiglie (+0,8%).

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