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Economia
Pil Italia, Ue taglia le previsioni di crescita: +0,3%.Ancora fanalino di coda

L'Italia si conferma il Paese a crescita economica più bassa nella Ue: nessun altro Stato avrà una crescita sotto l'1%. Il divario di crescita dell'Italia rispetto alla zona euro è 0,9% quest'anno e di 0,6 punti decimali l'anno prossimo. E' quanto emerge dal nuovo rapporto di previsione della Commissione europea che nota come per l'Italia "i rischi di ribasso delle prospettive di crescita restino pronunciati".

La Commissione europea ha ridotto la previsione di crescita del Pil dell'Italia quest'anno dallo 0,4% previsto a novembre allo 0,3%. Nel 2021 il Pil dovrebbe crescere dello 0,6% (a novembre la stima era 0,7%). Il 2019 si chiuderà invece con una crescita dello 0,2% rispetto alla previsione di autunno di 0,1%. Mentre il governo Conte stima per quest'anno una crescita dello 0,6%, Per quanto concerne l'inflazione, la Commissione indica 0,8% quest'anno (stima di autunno confermata) e 1% l'anno prossimo (rispetto a 1,1% stimato precedentemente). 

Nel rapporto di previsione gli economisti di Bruxelles indicano che dopo quattro trimestri di aumento lento dell'attivita' economica, il pil reale è calato dello 0,3% negli ultimi tre mesi 2019 in un contesto in cui il sentiment dell'economia è rimasto sottotono, "l'ambiente generale esterno è fragile pesando sul commercio e sugli investimenti".

La partenza nel 2020 è stata "lenta": la fiducia nell'industria è migliorata a gennaio ma "non indica un rilancio imminente della produzione industriale". L'attività nei servizi, "anche se influenzata dal debole ciclo industriale dovrebbe sostenere la crescita del pil a breve".

La stabilizzazione incerta della produzione manifatturiera associata con il ciclo degli inventari, accoppiata alla riduzione delle incertezze politiche interne e a favorevoli condizioni finanziarie - indica la Commissione - sosterranno probabilmente la domanda interna oltre il breve termine. Il consumo privato sostenuto dal nuovo reddito minimo dovrebbe supportare la crescita tuttavia i redditi disponibili reali "aumenteranno solo moderatamente perchè le famiglie risentiranno delle ripercussioni dalla debolezza del mercato del lavoro mentre i risparmi cautelativi resteranno alti". Nel 2020 rallenteranno gli investimenti del business prima di riprendere leggermente nel 2021.

L'aumento previsto degli investimenti pubblici aiuteranno a stabilizzare la crescita degli investimenti in termini aggregati. Complessivamente il contesto esterno dovrebbe restare sfidante, "ma dovrebbe diventare più favorevole alla crescita gradualmente". Solo alla fine del biennio le esportazioni dovrebbero riprendersi in misura significativa. Quanto all'inflazione, l'aumento dei prezzi "core" sono attesi riprendere quota gradualmente man mano che i margini di profitto delle imprese aumenteranno in linea con l'accelerazione dell'attivita' economica mentre la crescita dei salari e' stimata restare moderata.

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