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Economia
Pininfarina produrrà tre Suv elettrici con un marchio proprio. Rumors

Ci siamo. Il sogno del fondatore Pinin sta per diventare realtà. Con un grande debutto nella frontiera della mobilità: le auto elettriche. Dopo che le indiscrezioni si rincorrevano da tempo, Pininfarina, la storica azienda italiana attiva nel settore delle carrozzerie per automobili e del design tricolore, controllata dal 2015 dagli indiani di Mahindra, avrebbe deciso di costruire infatti veicoli con un marchio proprio (e non per altri, come fatto fino ad ora). Il nome? Automobili Pininfarina.

Dopo tutto lo stesso Paolo Pininfarina, presidente dell'omonimo gruppo, aveva fatto intendere qualcosa nel corso dell'ultimo Salone di Ginevra: "Mio padre sognava di diventare un costruttore di automobili. E così pure mio nonno Pinin. Ora lavoriamo perché quel sogno diventi realtà". 

pininfarina
 

Secondo alcuni rumors che circolano sui siti specializzati internazionali, l'azienda piemontese starebbe pianificando la costruzione per i prossimi due anni di tre Suv elettrici. Il nome del primo sarebbe PF-Zero progettata per rivaleggiare contro la Bugatti Chiron, benchmark del settore, modello che verrà prodotto, in linea con la tradizione della blasonata azienda piemontese, solo in 20 esemplari e in grado di raggiunre i 100 Km all'ora in tre secondi.

Gli altri due modelli (PF1 e PF2), invece, dovrebbero competere contro la Lamborghini Urus che è stata recentemente incoronata come "il Suv più veloce del mondo". 

Per sviluppare la tecnologia elettrica Mahindra, che intende così rispondere alla spinta innovativa del principale competitor indiano di Tata Motors, avrebbe stanziato un investimento iniziale di 100 milioni di euro. La tecnologia (batterie, ecc...) dovrebbe essere sviluppata assieme al gruppo croato Rimac

Pininfarina e gli indiani potrebbero, sempre secondo le indiscrezioni, alzare il velo sulle proprie strategie in occasione del Gran Premio di Formula E di Roma, in calendario il 14 aprile. Appuntamento in cui si potrà assistere ai frutti della collabrazione materiale fra i due gruppi. 4Electro, infatti, la vettura Mahindra in gara nel campionato di e-racing avrà sulla livrea il marchio della Pininfarina insieme agli altri partner del progetto.

In occasione del Salone dell'Auto di Ginevra, per quanto riguarda la monoposto elettrica, il presidente aveva parlato di un "incontro tra due eccellenze, il team Mahindra racing, alla sua quarta stagione, e Pininfarina che ha messo a disposizione la sua competenza ingegneristica sull’aerodinamica e sulla ricerca applicata ai materiali".

Lo sviluppo industriale della mobilità elettrica rappresenta uno dei driver per il futuro dell’azienda piemontese. Un comparto che Pininfarina “annusa” da almeno dieci anni visto che risale al 2007 l’avvio della collaborazione con i francesi di Bollorè sulla Bluecar, peraltro ancora prodotta in uno stabilimento piemontese, a Bairo, nel Canavese, in affitto ai francesi fino al 2022. "La nostra presenza nel settore della mobilità elettrica – aveva invece ricordato  l’amministratore delegato Angori – risale al 1976, anno in cui abbiamo realizzato la nostra prima vetture elettrica, con batterie a piombo. Oggi parliamo di tecnologie diverse, il mondo dell’auto è in una fase di profonda trasformazione per lo sviluppo della mobilità alternativa e condivisa".

Nel settore delle e-car, Pininfarina ha all’attivo un contratto da 65 milioni con Hybrid Kinetic Group per lo svi- luppo industriale della piattaforma dalla quale nasceranno le prime auto elettriche prodotte dal gruppo cinese. È sempre di Pininfarina il design della berlina elettrica H600 presentata a Ginevra un anno fa, così come anche il progetto dei due suv K550, e K750 svelati al Salone di Shangai dell’anno scorso. Ma nel settore dell’elettrico vanta collaborazioni in passato con South East Motor-SEM, AviChina (Hafei), Chery, Changfeng, Brilliance, BAIC, JAC.

Fin dalla nascita nel 1930 (anno in cui venne fondata la Carrozzeria Pinin Farina), l’azienda italiana ha firmato e contribuito alla realizzazione di decine di modelli tra Fiat, Maserati, Alfa Romeo, Peugeot, Rolls-Royce, Volvo e, sopratutto, Ferrari, firmando oltre 100 modelli del Cavallino in più di 65 anni di storia. Uno degli ultimi esempi è rappresentato dalla Sergio, supercar limitata a soli 6 esemplari basata sulla 458 Italia. Pininfarina ha firmato anche vere e proprie opere d’arte contemporanee come la Cisitalia 202 GT del 1946, l’unico veicolo in esposizione permanente al Moma di New York.

 

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