Banca Popolare di Vicenza, fondo Atlante anche senza Borsa
Il fondo Atlante pronto a intervenire sulla Banca Popolare di Vicenza "per un controvalore complessivo pari a 1,5 miliardi"
Il fondo Atlante e' pronto a intervenire sulla Banca Popolare di Vicenza "per un controvalore complessivo pari a 1,5 miliardi". A sottolinearlo Unicredit, che con il fondo, attraverso Quaestio sgr, ha siglato un accordo sull'inoptato di Bpvi, in una nota diffusa su richiesta di Consob. L'operazione e' legata anche al fatto che Qaestio riceva "dalle competenti Autorita' la preventiva autorizzazione". Le altre condizioni per la validita' dell'accordo prevedono che, entro il 6 maggio, Atlante abbia raccolto 4 miliardi di euro, e che, in conformita' a quanto previsto dal suo regolamento, "venga confermata dalla Consob che gli impegni di cui all'Accordo di Sub-Underwriting e/o la sottoscrizione delle azioni Bpvi non comporti un obbligo di promozione di un'offerta pubblica di acquisto". Anche ai fini di quanto previsto dal regolamento del Fondo, nel caso in cui si completi positivamente l'offerta e, quindi, a seguito dell'integrale sottoscrizione dell'aumento di capitale, le azioni ordinarie di Bpvi devono, perche' l'accordo sia valido, essere "diffuse in modo tale da assicurare un flottante valutato come adeguato da Borsa Italiana". L'attivita' di premarketing, sottolinea Unicredit, e' stata "condotta unitamente agli altri global coordinator "secondo la miglior prassi di mercato": a questo proposito l'intervallo di valorizzazione proposto al cda della Popolare di Vicenza ha visto "un prezzo minimo" proposto "che, in ogni caso, non avrebbe dovuto discostarsi dalle evidenze delle attivita' di pre-marketing condotte da UniCredit unitamente agli altri Global Coordinator e volto a garantire il massimo delle adesioni all'Offerta rivolta agli investitori istituzionali".