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Economia
PopVenete, occhi su Via Nazionale. Atlante, Visco in pressing sui banchieri

La crisi nera delle Popolari venete fa capolino nell'assemblea della Banca d'Italia e nelle Considerazioni finali che il governatore Ignazio Visco, in scadenza di mandato e in attesa di sapere se verrà designato per un altro mandato alla guida di Palazzo Koch, leggerà mercoledì 31. Molto attesa dal mercato la posizione che Visco prenderà sul tema nei confronti dell'Europa (che non ha brillato per celerità e efficacia anche nella gestione del caso Mps) e del sistema bancario italiano che non vuole più sborsare un euro per ricapitalizzare Altante e fornire così il miliardo necessario a colmare lo shortfall di capitale dei due istituti nordestini prima di avviare la ricapitalizzazione preventiva. Un esborso che invece consentirebbe ai due gruppi di superare agevolmente l'empasse mentre sul mercato si agita lo spettro del bail-in, scenario che il governatore della Banca d'Italia vuole evitare con assoluta determinazione in quanto, con il voto alle porte, rischierebbe di far ripiombare il sistema nella volatilità del 2016. 

La settimana è cruciale: se infatti è atteso il via libera al piano di Mps tra la fine di questa settimana e la prossima, anche per le banche venete potrebbe esserci un altro vertice mercoledi' prossimo tra Bankitalia, Mef, i funzionari dell'Antitrust europeo e la Bce per proseguire il confronto sul piano di salvataggio.

La trattativa si è infatti spostata sul piano politico, con il ministro Pier Carlo Padoan che la settimana scorsa si e' assunto la responsabilità di escludere l'eventualità di un bail in per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Dopo i Cda di venerdì scorso, sarebbe stato deciso di fare riunioni frequenti: domani sono previsti i due Cda, ma già in calendario.

Secondo indiscrezioni, ci sarebbero margini per ridurre il gap emerso dai rigidi vincoli della direttiva Brrd applicati sui ricavi cumulati al 2021 delle due banche fuse, dalle valutazioni sugli indici di liquidità, le perdite probabili future e le coperture sui non performing loan. L'obiettivo sarebbe quello di ottenere uno sconto che riduca il fabbisogno privato a 600-700 milioni, atteso che la ricapitalizzazione complessiva sarebbe stata abbassata da Bce a circa 5 miliardi.

Sulla riduzione del deficit potrebbe poi influire una diversa computabilità dei 930 milioni versati da Atlante in conto aumento di capitale lo scorso gennaio nonchè la possibilità di anticipare nelle previsioni l'incasso delle dismissioni di asset e il parere favorevole della Bce sulle nuove assunzioni. Anche se il ministro Pier Carlo Padoan ha escluso con forza lo scenario del bail-in per le due venete, sul mercato continua a insistere un clima di incertezza come dimostrano le quotazioni degli istituti di credito a Piazza Affari, per la terza seduta consecutiva in calo. 

 

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