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Economia
Prelios, il governo dà il via libera all'acquisizione da parte di Ion
Andrea Pignataro

Prelios, il governo dà il via libera all'acquisizione da parte di Ion

Il governo ha acconsentito, con determinate condizioni, all'acquisizione di Prelios da parte del conglomerato finanziario Ion, guidato dal finanziere Andrea Pignataro. Si è riferito che il Consiglio dei Ministri ha scelto di non esercitare il suo diritto di Golden Power, che avrebbe potuto bloccare l'operazione, ma ha posto come prerequisito per il consenso il rispetto di determinate condizioni. Uno dei punti cruciali era la richiesta da parte di Ion al governo italiano di essere informato sui contratti di pegno necessari per garantire i finanziamenti per l'acquisizione della società specializzata nei crediti deteriorati. Per ottenere la vendita di Prelios dal fondo Dk, Ion ha offerto 1,35 miliardi di euro, di cui 650 milioni derivanti da un finanziamento ottenuto da un gruppo di sei banche. Lo scrive Il Sole 24 Ore.

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Tuttavia, affinché il governo italiano conceda l'autorizzazione - avvalendosi dei suoi poteri speciali per proteggere gli asset considerati strategici - Ion deve specificare al governo quali saranno le direttive seguite in caso di liquidazione delle azioni della società oggetto di acquisizione. Inizialmente Ion, tramite la sua controllata X3, si era opposto a questa richiesta, ma alla fine è stato trovato un compromesso con il governo. Ion ha acconsentito a notificare i documenti relativi ai pegni firmati e la decisione sulle fusioni non appena disponibili, garantendo anche la conformità alle normative sulla gestione dei dati sensibili (GDPR). Dopo sette mesi dalla firma dell'accordo preliminare tra Dk e Ion e dopo l'approvazione da parte dell'Antitrust alcuni mesi fa, è finalmente arrivato il tanto atteso via libera da Palazzo Chigi. Ora si avvieranno le consultazioni con la Banca d'Italia, che dovrà condurre un'indagine formale per valutare l'adeguatezza del compratore, considerando che l'acquisizione include anche la società di gestione patrimoniale di Prelios. 

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Per la Vigilanza, questo aspetto è di vitale importanza, considerando che Ion, un'holding di investimento focalizzata su software e dati per la digitalizzazione e l'automatizzazione dei processi nel settore finanziario, sta assumendo un ruolo cruciale nel mercato italiano nella gestione di dati sensibili. A partire dal 2021, il gruppo guidato da Andrea Pignataro ha effettuato una serie di acquisizioni, tra cui Cedacri, un fornitore di software bancario; Cerved, un gruppo specializzato in dati e gestione del credito; List, un fornitore di software per la gestione del rischio e la compliance; e una quota del 13% in Cassa di Volterra, oltre a un investimento di 50 milioni di euro in Mps. Adesso si aggiunge Prelios, portando l'investimento totale di Ion in Italia a oltre 6 miliardi di euro, su un totale di circa 17 miliardi spesi negli ultimi due anni per acquisire oltre 30 aziende in tutto il mondo. Sebbene Pignataro sia apprezzato per la sua visione strategica, viene anche osservato con cautela per il suo alto livello di indebitamento. 

Sta creando un conglomerato fintech con ambizioni significative, che parte dall'outsourcing dei servizi IT alle banche (tramite Cedacri) e sfrutta l'analisi dei dati di credito fornita da Cerved, per concentrarsi ora sulle competenze di Prelios come accesso alle PMI italiane, al fine di creare un'entità in grado di gestire l'intera catena del credito per conto delle banche. Il progetto principale di Pignataro, secondo le fonti di mercato, è di creare da zero una macchina di "core banking", focalizzata sul credito, per poi offrirla alle banche, grandi e piccole. In questo scenario, Prelios è un elemento cruciale. Con oltre 40 miliardi di asset in gestione, Prelios è uno dei principali gruppi in Italia ed Europa nel campo della gestione alternativa degli asset, dei servizi immobiliari e della gestione dei crediti deteriorati. Pignataro ha trovato un sostenitore importante nel presidente di Prelios, Fabrizio Palenzona. "Quando un'operazione è solida, strategica e contribuisce allo sviluppo, un po' di pazienza è necessaria", ha dichiarato Palenzona lo scorso febbraio in un'intervista al Sole 24 Ore, riguardo all'acquisizione da parte di Ion. "Sono ottimista sulle procedure in corso e ritengo che lo strumento del golden power sia di fondamentale importanza per proteggere le aziende strategiche e gli interessi nazionali. Abbiamo bisogno di un azionista stabile e di lungo termine come Ion in questo senso".
 






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