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Economia
Primo bond immobiliare in blockchain. 280 milioni, ok dalla Consob tedesca

 

L'autorità di vigilanza finanziaria tedesca con sede a Bonn e a Francoforte direttamente dipendente dal ministero delle finanze tedesco ieri ha approvato un bond immobiliare in blockchain da 280 milioni di euro. Il bond è stato emesso dalla società specializzata in token immobiliari Fundament group, con sede ad Amburgo. Il bond come spiega la società in una nota, si basa sulla blockchain di Ethereum ed è alimentato dallo standard token ERC-20. Si tratta del primo caso di un bond basato interamente sulla tokenizzazione di asset immobiliari, sopratutto ad uso commerciale. “Il nostro token immobiliare sta iniettando liquidità in investimenti immobiliari tradizionalmente illiquidi. È negoziabile a livello globale” ha spiegato Thomas Ermel, ceo della società. Il ritorno previsto (IRR) annuale è previsto in una forcella che può andare dal 4 al 8%. Il suddetto bond appare molto appetibile sia per la possibilità di parcellizzazione degli asset che sottostano allo strumento finanziario stesso e sia per la grande attrattiva che il mercato immobiliare in Germania riveste verso la platea degli investitori globali. Secondo quelle che sono le caratteristiche del bond gli investitori possono scegliere se investire in euro o in in criptovaluta Ether.

E' la prima volta che si offre un simile strumento approvata dalle autorità finanziarie tedesche. Ma Florian Gratz cofondatore della società ha affermato che sono già pronti altri token di asset immobiliari interessanti. Questo importante fatto rafforza ancora di più l'idea di quanto la blockchain possa rappresentare la nuova frontiera per la cosiddetta sharing economy, proprio per la sua intrinseca caratteristica di non essere centralizzato, ma di avere la condivisione come regola aurea per far si che ogni passaggio possa essere sicuro, affidabile e approvato. Le applicazioni in questo senso sono davvero molte e svariate e possono anche riguardare la ricompensa per fare una particolare azione su un social network ( Forse Libra di Facebook potrebbe avere anche questa finalità) come fa Steemit, appunto un social network dove si viene ricompensati per scrivere o curare un contenuto. Anche interrogare i motori di ricerca può essere un’attività remunerata.

Ad esempio Presearch.org e Bitclave offrono criptomoneta in cambio dell’azione fatta e selezionano in modo autonomo se indirizzare l’utente sul motore di ricerca o su siti come Wikipedia o Youtube. Il modello può essere anche utilizzato per incentivare comportamenti a supporto della comunità in cui viviamo. Recycle to Coin e PlasticBank ricompensano invece con criptovaluta chi porta la plastica usata nei negozi convenzionati con l’obiettivo di riciclarla. Ma anche in Italia abbiamo dei casi molto interessanti in questo senso, come per esempio la nuovissima Coin Share, piattaforma in blockchain di cashback e di social commerce, che prevede la distribuzione di un token in criptovaluta, che può essere speso nella piattaforma o tenuto in portafoglio o ancora cambiato in moneta fiat. Stessa cosa dicasi per lo streaming di contenuti, che grazie alla blockchain potrebbe dare un grande aiuto contro la falsificazione e la pirateria.

vcaccioppoli@gmail.com

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