Economia
Primo successo del Conte bis. S&P: può migliorare il rating sull'Italia
"Positivo il fatto che siano state evitate le elezioni"
Non solo il calo dello spread e il rialzo della Borsa di Milano, la nascita del governo Conte bis porta con sé un'altra ottima notizia economico-finanziaria, soprattutto in vista della Legge di Bilancio e della trattativa con Bruxelles (con l'occhio sempre puntato sul debito pubblico). Il nuovo esecutivo M5S-Pd "può spianare la strada a importanti aggiustamenti delle politiche", a partire dalla prossima Legge di Bilancio, fino a "migliorare i parametri creditizi dell'Italia, nell'ipotesi che la coalizione arrivi a completare l'intera legislatura". E' quanto sostiene Standard and Poor's in un report pubblicato dopo la formazione del nuovo esecutivo dal titolo "Il nuovo governo può portare a importanti cambiamenti nelle politiche".
S&P precisa, tuttavia, che "al momento l'annuncio del nuovo governo non cambia i nostri rating sull'Italia" attestati a BBB/A-2. L'agenzia comunque giudica "positivo il fatto che la formazione del nuovo governo di coalizione eviti le elezioni che avrebbero ulteriormente ridotto il già limitato tempo a disposizione per negoziare ed approvare la legge di bilancio 2020". "Negoziando obiettivi di bilancio più flessibili in cambio dell'impegno a riforme strutturali che sostengano la crescita - secondo S&P - la nuova coalizione potrebbe anche riuscire a migliorare il coordinamento tra Italia e le istituzioni UE sulle più importanti politiche di bilancio e strutturali".
L'agenzia di rating ricorda inoltre che nella prima meta' del 2019, "l'economia italiana ha dato segnali contrastanti". Nonostante una domanda più debole di auto e componenti in Europa, le esportazioni sono cresciute quasi del 3%. Inoltre, gli indicatori sull'occupazione sono rimasti positivi, con stabilità nel numero di posti disponibili nella maggior parte dei settori cosa che ha portato a un calo del tasso di disoccupazione. Tuttavia, "nel secondo trimestre, la crescita del Pil è decelerata allo 0% rispetto ai tre mesi precedenti e, sebbene questa performance sia migliore di alcuni partner chiave commerciali dell'Italia, compresi Germania e Regno Unito, è significativamente al di sotto della media dei Paesi Ocse, +0,5% nello stesso periodo". S&P sottolinea inoltre che il debito pubblico italiano, pari al 132% del Pil, è il terzo più alto nell'Ocse dopo Giappone e Grecia: "Tuttavia, nel determinare il merito creditizio, valutiamo anche altri parametri. Risparmi e debito privato contano altrettanto", si legge.