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Economia
Principali Società Italiane: Unicredit-Generali top tra banche e assicurazioni

L’Area Studi Mediobanca presenta oggi l’aggiornamento annuale dell’indagine sulle Principali Società Italiane. Lo studio analizza i bilanci di 3.470 aziende, suddivise in base al settore in cui operano. In particolare esamina i bilanci di 2.565 società industriali e di servizi, 245 holding, 30 sim, 28 società di  leasing, 40 factoring e credito al consumo, 449 banche e 113 assicurazioni.   

La ricerca contiene inoltre un approfondimento sulle imprese manifatturiere più dinamiche, ovvero le aziende che nel 2017 hanno realizzato un incremento delle vendite pari almeno al 20% sia rispetto ai livelli pre-crisi del 2007 che a quelli del 2016 e un’incidenza del risultato sul fatturato 2017 maggiore del 4%.

infografica mediobanca
 

INDUSTRIA, I COLOSSI PUBBLICI GUIDANO LA TOP20  

La Top3 dell’industria è dominata dai grandi gruppi energetico-petroliferi pubblici: Enel (con un fatturato di €73,5 mld), Eni (66,9 mld) e GSE (31,4 mld). Le posizioni successive si aprono ad altri settori, come il manifatturiero (6 operatori) che si impone con FCA Italy in quarta posizione, i servizi (7 operatori) guidati da Telecom, di nuovo l’energetico-petrolifero (3 operatori) e infine la Salini Impregilo, nuova entrata, nel settore delle costruzioni edili e opere pubbliche. Nei primi 20 gruppi ne figurano sette a controllo pubblico, sei a controllo privato italiano e sette a proprietà estera. La società con il maggior numero di dipendenti rimane Poste Italiane, con oltre 138 mila unità, nonostante il calo del 2,3%; Poste precede Luxottica (85.150 unità) e Ferrovie dello Stato (74.436 unità) che, per il secondo anno, aumentano il numero degli occupati. Seguono, con più di 50mila addetti, Edizione (67.115 unità), Enel (62.900 unità) e Telecom Italia (59.429 unità).   Enel si conferma inoltre “campione” di debiti finanziari (con una consistenza a fine 2017 pari a €51,3 mld) ma anche di utili, con 6,3 mld nel biennio 2016-2017; seguono Telecom Italia (2,9 mld) e Eni (1,9 mld). In perdita invece Wind Tre (4,3 mld), Saipem (2,4 mld) e FCA Italy (1,8 mld).    

BANCHE E ASSICURAZIONI, UNICREDIT E GENERALI IRRAGGIUNGIBILI 

Il 2017 conferma l’andamento degli anni precedenti. Nel banking, UniCredit e Intesa Sanpaolo rimangono in testa alla classifica delle Top20 con, rispettivamente, €833,4 e 789,1 miliardi di totale attivo tangibile. Posizioni non intaccate nonostante le operazioni di acquisizione e aggregazione che hanno interessato alcuni gruppi bancari. Tra questi,  Intesa Sanpaolo (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), Banco BPM (Banco Popolare e Banca BPM), Ubi Banca (9 istituti) e l’insieme del Credito Cooperativo (più di 30 istituti).  A seguire, con ampio scarto, Cassa Depositi e Prestiti (367,3 mld) e Banco BPM (159,9 mld). La qualità del credito rimane uno dei temi più rilevanti per le banche italiane. Negli ultimi due anni gli istituti hanno provveduto a ridurre le masse di crediti deteriorati netti nei loro bilanci, passate da 198 mld nel 2015 a 129 mld nel 2017. Per quanto riguarda le assicurazioni, Generali ha un dominio assoluto sulla Top10 con premi lordi che ammontano a €66,4 mld, più di tutti gli altri nove competitor messi insieme (65,8 mld). Poste Vita (20,4), Unipol Gruppo (11,8), Intesa Sanpaolo Vita (6,9) e Allianz (5,8) si posizionano, dopo Generali, nei primi 5 posti della Top10.    

HOLDING, SIM, LEASING, CREDITO AL CONSUMO E FACTORING 

Enel si conferma prima anche nella classifica delle Top10 holding italiane. La multiutility guidata da Francesco Starace, grazie a investimenti finanziari pari a €47,6 mld, precede Ferrovie dello Stato (con 44,6 mld). Più indietro Atlantia (14,4 mld), la terza classificata.   Sanpaolo Invest Sim, l’unica società con un margine di intermediazione superiore ai 100 milioni (141,3) domina la classifica delle Sim, seguita da Cordusio Sim e Ersel Sim.   UniCredit Leasing guida invece la classifica delle 28 società di leasing. FCA Bank è in testa alle società di factoring e credito al consumo, con crediti finanziari per 14,5 mld.  

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