Produzione industriale: brusca frenata ad aprile, -1,2%
Produzione industriale: Codacons,frenata rispecchia crisi consumi
Produzione industriale: brusca frenata ad aprile, -1,2%
Brusca frenata della produzione industriale che ad aprile, rispetto a marzo, e' diminuita dell'1,2%. In rialzo invece rispetto ad aprile 2017 e in misura dell'1,9%. Lo rileva l'Istat. Nella media del trimestre febbraio-aprile la produzione e' diminuita dello 0,7% sul trimestre precedente. L'indice destagionalizzato mensile mostra una crescita congiunturale solo nel comparto dei beni strumentali (+0,7%); diminuiscono invece tutti gli altri raggruppamenti: energia (-4,8%), beni di consumo (-1,3%) e beni intermedi (-1,1%). Nella media dei primi quattro mesi la produzione e' invece aumentata del 3,1% su base annua. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano ad aprile 2018 un'ampia variazione tendenziale positiva nel comparto dei beni strumentali (+5,6%); in misura piu' lieve crescono anche i beni di consumo (+1,7%) mentre variazioni negative segnano i beni intermedi (-0,7%) e l'energia (-0,6%). I settori di attivita' economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+11,1%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+8,3%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (+6,8%). Le diminuzioni maggiori si registrano invece nei settori dell'industria del legno, della carta e stampa (-4,1%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-4,0%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-1,9%).
Produzione industriale: Codacons,frenata rispecchia crisi consumi
La battuta d'arresto dell'industria ad aprile rispecchia la situazione negativa dell'economia italiana, con gli indicatori che negli ultimi mesi registrano dati in calo su commercio, vendite, consumi e fiducia di famiglie e imprese. Lo afferma il Codacons commentando i dati diffusi dall'Istat. "La produzione industriale registra un sensibile calo su base mensile e una brusca frenata sull'anno - spiega il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi - i beni di consumo scendono addirittura dell'1,3% sul mese precedente, e cio' e' dovuto principalmente alla crisi dei consumi che si registra nel nostro Paese, con le vendite che continuano a segnare numeri deludenti e in calo in tutti i settori, come certificato pochi giorni fa dall'Istat. La situazione di incertezza politica che ha caratterizzato il Paese nelle ultime settimane - conclude - ha avuto effetti dirompenti sull'economia, minando la fiducia delle famiglie e le aspettative di consumatori e imprese sul futuro, con conseguente contrazione della spesa che si e' tradotta in una frenata per la produzione industriale"
Produzione industriale: Csp, rispetto a 10 anni fa -19,2%
Quello di oggi sulla produzione industriale "e' il terzo dato mensile negativo del 2018 che ha visto la produzione industriale in crescita soltanto in marzo (+1,2%)": rispetto all'aprile 2008 il dato diffuso oggi e' inferiore di ben il 19,2%. Lo segnala il Centro Studi Promotor. Il Pil italiano a cavallo tra il 2016 e il 2017 aveva fatto registrare nel dato trimestrale crescite sul trimestre precedente dello 0,5%. Nel primo trimestre del 2018 e' cresciuto solo dello 0,3% e il dato sulla produzione industriale di aprile pubblicato oggi, sostiene il Centro Studi Promotor, induce a ritenere che nel secondo trimestre di quest'anno il tasso di crescita calera' ancora. Tra l'altro l'Istat informa che l'indicatore anticipatore del ciclo economico e' in flessione. Le cause del rallentamento della produzione industriale vanno ricercate in una frenata sia della domanda estera che della domanda italiana per investimenti. Secondo il Centro Studi Promotor incide comunque sull'attivita' manifatturiera anche il deterioramento della fiducia delle imprese il cui indice a fine 2017 aveva toccato quota 108,5 e in maggio si e' portato a 104,7. Questa situazione - ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - allontana ancora nel tempo il raggiungimento del livello ante-crisi.