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Economia
Progetto Libellula, aziende unite contro la violenza sulle donne

A un anno dall'avvio del Progetto Libellula, Zeta Service fa il punto sulla violenza sulle donne e la discriminazione di genere sul lavoro e assegna un premio alle aziende che hanno creduto nell'iniziativa.

Quante vittime di violenza siedono ogni giorno alla scrivania accanto alla nostra? Quanti uomini e donne prendono il caffé con noi alla macchinetta e la sera, a casa, abusano del proprio partner? Da queste riflessioni nasce un anno fa il Progetto Libellula, voluto da due giovani donne di Zeta Service e sostenuto e finanziato da Silvia Bolzoni, a capo dell'azienda promotrice.

A raccontare la genesi dell'inziativa ad Affaritaliani.it è Marilù Guglielimini di Zeta Service: "Le aziende hanno la responsabilità dei propri collaboratori, perché è a lavoro che le persone passano la maggior parte del proprio tempo. Ecco perché le imprese devono imparare a veicolare messaggi, a volte anche forti, come la violenza sulle donne. Un tema che sembra lontano dalle nostre aziende, ma le donne che subiscono violenza vanno a lavorare. Oggi è la risposta che molte organizzazioni hanno accolto il nostro appello".

Zeta Service Progetto Libellula video
Zeta Service, come e perché è nato il Progetto Libellula

L'evento di premiazione si apre con una lettera scritta da Sara Masserono di Ingo Group che ha 'antropomorfizzato' la violenza, con lo scopo di far immedesimare gli ascoltatori nel modo guardare il mondo con gli occhi di chi opera la violenza e di chi la subisce.

Grazie al Progetto Libellula sono emerse in aziende tante storie di violenza, di cui sono vittime molto spesso le donne (ma non solo). Attraverso workshop, momenti di formazione e riflessioni, le testimonial alla premiazione hanno raccontato come questo percorso abbia favorito la loro 'rinascita'.

Il Progetto Libellula, infatti, è un percorso che le aziende aderenti seguono: parte da questionari anonimi per comprendere il grado di percezione della violenza di genere che passa anche dal pensare per stereotipi, per esempio, e arriva ai corsi di formazione.

Grazie ai dati raccolti da Zeta Service è emerso che nonostante tutti i giorni sui media ci siano notizie relative al fenomeno della violenza di genere, le persone non si sentono informate sul tema, pur avendo un titolo di studio e uno status sociale che lo permetterebbe. Del resto, la violenza non ha confini sociali, i 'carnefici' possono essere professionisti in giacca e cravatta così come in tuta da lavoro.

Dato drammatico emerso è che le donne subiscono violenze maggiormente tra i 20 e i 40 anni, cioè nel pieno della loro vita lavorativa e questo può inficiare la carriera, anche perché spesso la violenza viene subita proprio sul posto di lavoro.

Parte dei proventi sono stati devoluti al progetto "Donne, identità e lavoro" di ActionAid Italia. 

PREMIO PROGETTO LIBELLULA: LE TESTIMONIANZE

Tra le aziende che un anno fa hanno deciso di aderire c'è OracleLaura Varisco, ad Affaritaliani.it spiega il perché: "Oracle è stata entusiasta di prendere parte al Progetto Libellula. Non ci siamo fermati a un'adesione sulla carta, ma abbiamo organizzato inziative e workshop dedicati ai figli dei dipendenti, ai loro genitori e ai dirigenti. Lo abbiamo fatto perché crediamo che l'azienda debba essere veicolo di cultura". 

Oracle su Progetto Libellula video

Oracle su Progetto Libellula: L'azienda deve essere veicolo di cultura

Emanuela Rosa di Esselunga racconta ad Affaritaliani.it il perché dell'adesione al Progetto Libellula: "Siamo un'azienda composta principalmente da donne, a trazione femminile, ecco perché condividiamo i valori dell'iniziativa di Zeta Service". 

Esselunga su Progetto Libellula vidoe
Esselunga su Progetto Libellula: Abbiamo aderito perché condividiamo i valori

Molte delle aziende presenti alla Premio Progetto Libellula sono state spinte dalla voglia di sostenere e aiutare la società civile. È il caso, a esempio, del Gruppo Zurich Italia, come dice ad Affaritaliani.it Federica Troya: "Per noi è fondamentale la cultura della restituzione. Siamo convinti che dobbiamo contribuire a migliorare la società e speriamo che nel proprio piccolo lo facciano tutti".

Zurich Italia libellula video
Zurich Italia: Abbiamo aderito al Progetto Libellula per impegno sociale

Altre aziende, come SGS Italia, hanno inserito il Progetto Libelluala in un più ampio programma di Responsabilità Sociale d'Impresa come spiega Gaia Di Stefano di Sgs Italia: "Abbiamo deciso di aderire perché ci impegniamo da sempre a combattereogni tipi di discriminazione. Abbiamo condiviso la decisione di partecipare con le nostre persone che sono state tutti concordi nel cominciare questo progetto".

Sgs Italia Progetto Libellula video

Sgs Italia: con il Progetto Libellula lottiamo contro tutte le discriminazioni

Tra le imprese che hanno aderito al Progetto Libellula molte hanno una popolazione aziendale composta prevalentemente da donne, come i marchi della moda. Tra queste c'è Furla, il Direttore del Personale Andrea Basini spiega ad Affaritaliani.it perché la sua azienda ha sposato la causa: "Il Progetto Libellula è un’iniziativa che ha raccolto sin da subito grande consenso all’interno dell’azienda. Abbiamo organizzato dei workshop finalizzati a sensibilizzare i dipendenti sul tema dell’integrazione, del rapporto di genere e dei conflitti che purtroppo avvengono sia all’interno della società, che più strettamente sul posto di lavoro. Ne stiamo organizzando molti altri e siamo felici di aver aderito al programma”.

Andrea Brasini HR Furla video
Andrea Brasini, HR Furla: "Perché la maison ha aderito al Progetto Libellula"

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