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Economia
Proprietà intellettuale e contraffazione, come tutelare le aziende oneste.

Proprietà intellettuale e lotta alla contraffazione, partono da lunedì a Napoli le attività formative promosse dall’Ice in collaborazione con Enea-Enterprise Europe Network in attuazione del Piano Export Sud 2 (Unione europea, Pon imprese e competitività 2014-2020, Mise, Italian trade agency. Un asset che si rivela sempre più strategico per la competitività di aziende e territori. Le attività formative vedranno il coinvolgimento di esperti e sono rivolte ad aziende, startup, centri di ricerca e poli tecnologici.  Il Piano, denominato Pes 2 e rivolto alle imprese delle regioni considerate meno sviluppate, come Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e a quelle in “transizione”, cioè Abruzzo, Molise e Sardegna, persegue due finalità: trasformare le aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali e incrementare la quota export ascrivibili alle Regioni del Mezzogiorno sul totale nazionale. Si parte quest’anno da quella che è considerata un po’ la capitale del falso in Italia, Napoli. Afferma Ambrogio Prezioso, presidente degli industriali napoletani e di Confindustria Campania: “Gli strumenti di difesa della proprietà intellettuale sono fondamentali per un’azienda che vuole crescere nel terzo millennio. Non per altro Industria 4.0 ha tra i suoi capisaldi anche questo elemento. L’Italia è il Paese europeo che paga  il più alto prezzo a causa della contraffazione, oltre 7 miliardi di euro l’anno per mancate vendite e quasi 100mila posti di lavoro bruciati e sottratti alla legalità, il doppio per esempio delle unità lavorative nell’industria farmaceutica. Sono dati in aumento di oltre il 4% rispetto a cinque anni fa, come rileva una recente indagine del Censis per conto del Mise, e che si riferiscono soprattutto a settori come l’abbigliamento, giocattoli, cosmetici e colpiscono una vasta fetta del Pil nazionale. ”. Ecco che la tutela della proprietà intellettuale diventa sempre più importante nella strategia delle imprese. “Valorizzare e tutelare la proprietà intellettuale -commenta Filippo Ammirati, responsabile Enea per il progetto Enterprise Europe Network- è indispensabile per aziende e attori che vogliono accrescere la propria competitività. Per questo il tema è sempre più centrale anche nell’agenda europea, come testimoniano le misure messe in campo dalla Commissione”. Ma quali sono le imprese che investono sulla proprietà intellettuale? “La proprietà intellettuale è un fattore determinante per il successo e la competitività di tutte le imprese, per non parlare di centri di ricerca, startup e poli tecnologici. Sono proprio questi gli attori a cui si rivolge il corso che, ogni anno, promuoviamo al fianco dell’Ice. Le idee e i progetti sono una ricchezza per le aziende, tutelarli e valorizzarli deve essere una priorità. L’Industria 4.0 ha rivoluzionato l’impresa e i processi produttivi. Le procedure di registrazione di un marchio o di un brevetto possono sembrare spesso complesse. Questo elemento, molte volte, scoraggia soprattutto le piccole e medie imprese. Nel nuovo contesto produttivo nessuno può sottovalutare la rilevanza di questo asset perché rischia di essere tagliato fuori dalla partita che si gioca su scala internazionale. Da queste consapevolezze nasce l’idea di un percorso di formazione che aiuti le pmi -e non solo- a superare lo scoglio burocratico e normativo, attraverso una maggiore consapevolezza del tema”. Le giornate di formazione daranno spazio all’approfondimento di temi che vanno dai diritti di proprietà intellettuale al diritto dei brevetti e del relativo sfruttamento, dagli strumenti di tutela alle modalità di valorizzazione. In più, saranno realizzati moduli formativi specifici in funzione dei settori merceologici considerati prioritari dal Piano Export Sud 2, come  agroindustria, moda, mobilità, arredo e costruzioni, alta tecnologia ed energia. Non mancherà la fase pratica, con ore di affiancamento in cui le imprese potranno sottoporre agli esperti la richiesta di approfondimenti specifici e di assistenza nello sviluppo o validazione della propria strategia di valorizzazione della proprietà intellettuale. La proprietà intellettuale è anche lo strumento giusto per contrastare il dilagare della contraffazione. “E’ un elemento indispensabile e un ottimo punto di partenza, uno strumento di difesa e appeal per le aziende”, sottolinea Ammirati. “Per l’Unione Europea, che da sempre fa della crescita della competitività e dell’innovazione delle pmi un pilastro, come dimostra il progetto transnazionale Enterprise Europe Network, rappresenta una priorità. E il pacchetto di proposte finalizzate a contrastare le violazioni di proprietà intellettuale all'interno dell'Ue, presentato a dicembre, va in questa direzione. Contraffazione e pirateria rappresentano il 5% dei prodotti importati nel Mercato Unico europeo, per un valore totale di 85 milioni di euro. Con questo pacchetto l’Ue interviene per migliorare l'applicazione e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e incoraggiare gli investimenti in tecnologia e sviluppo di prodotti in Europa”. 

 

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