Referendum, assist Bankitalia a Renzi: "Attese forti turbolenze sui mercati"
Secondo la Banca d'Italia, il piano di risanamento di Mps e gli aumenti di capitale di altre banche sono a rischio a causa della volatilità dei mercati
Piano di risanamento di Mps e aumenti di capitale di altre banche a rischio a causa della volatilita' dei mercati finanziari. Una volatilita' di cui e' atteso il picco nella prima settimana di dicembre, in concomitanza con il voto sul referendum costituzionale. A dirlo e' Bankitalia nel rapporto sulla stabilita' finanziaria. Il piano di risanamento di B.Mps, si legge nel rapporto, "e' complesso e coinvolge diversi attori; i rischi di attuazione derivano principalmente dall'elevata volatilita' che ha di recente caratterizzato i mercati azionari". "Recentemente - ricorda Via Nazionale - e' stato reso noto che l'operazione di aumento di capitale prevede anche una conversione volontaria in azioni di strumenti subordinati di capitale.
Per effetto di tali operazioni l'incidenza dei prestiti deteriorati sul totale dei prestiti risulterebbe in linea con quella media del sistema bancario italiano". Piu' in generale, spiega il rapporto, il basso livello dei corsi azionari "puo' rendere piu' difficili gli aumenti di capitale programmati e quelli eventualmente necessari, anche per effettuare operazioni di aggregazione". "I timori suscitati negli investitori dalla scarsa redditivita' e dal livello ancora elevato dei crediti deteriorati -mette in evidenza la Banca centrale- si sono riflessi sulle quotazioni azionarie, scese dall'inizio dell'anno".
Inoltre, precisa Bankitalia, e' atteso "un forte aumento della volatilita' per il mercato italiano a ridosso della prima settimana di dicembre, in corrispondenza con il referendum sulla riforma costituzionale". "L'indice generale della Borsa italiana -si legge ancora nel rapporto- continua a risentire della debolezza del settore bancario, per il quale le valutazioni degli investitori sulla redditivita' si mantengono sfavorevoli. Il differenziale fra la volatilita' implicita del mercato italiano e quella dell'area dell'euro e elevato", prosegue Palazzo Koch spiegando come nei primi sei mesi dell'anno la redditivita' delle banche e' diminuita e le prospettive rimangono deboli. In particolare, si legge nel rapporto, il Roe si e' dimezzato al 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il risultato di gestione si e' ridotto di circa un quarto". Su questo risultato, spiega Bankitalia, hanno influito alcuni costi di natura straordinaria, mentre le rettifiche di valore sono rimaste pressoche' stabili. In prospettiva, conclude Via Nazionale, "la debolezza del ciclo economico e l'eccesso di capacita' produttiva continueranno a esercitare pressioni al ribasso".
Sempre nel 1* semestre dell'anno il Cet1 ratio e' cresciuto di 10 punti base al 12,4%; per le banche significative e' pari all'11,7%, per quelle meno significative al 15,5%. A proposito della qualita' del credito, nel terzo trimestre dell'anno il flusso di nuovi prestiti deteriorati e' sceso al 2,6% del totale dei crediti anche perche' "le politiche di offerta di credito delle banche italiane rimangono prudenti: l'erogazione di nuovi prestiti e limitata alle famiglie e alle imprese con gli indicatori di rischiosita' migliori". Nei primi nove mesi dell'anno le banche hanno ceduto e cancellato dai bilanci circa 6 mld di crediti lordi in sofferenza, a fronte di poco piu' di 1,7 mld nello stesso periodo del 2015, prosegue Bankitalia precisando come alcuni grandi intermediari hanno successivamente completato o stanno concludendo operazioni di cessione per importi rilevanti; con queste operazioni, la cui conclusione e' prevista per l'anno in corso, il valore delle sofferenze cedute nell'arco dell'intero 2016 supererebbe quello del 2015 (circa 8 miliardi).
Tra le cessioni in corso di completamento vi e' la prima operazione di cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato (garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, Gacs). La ripresa, seppure debole, migliora la situazione di imprese e famiglie. "Le tensioni sui mercati hanno diminuito il valore della ricchezza finanziaria netta delle famiglie, i cui bilanci si mantengono tuttavia solidi grazie al contenuto livello dell'indebitamento. L'aumento del reddito disponibile e i bassi tassi di interesse -spiega Bankitalia- rendono piu' agevole il servizio del debito".
"La quota di famiglie finanziariamente vulnerabili - prosegue Via Nazionale - e' scesa e dovrebbe rimanere contenuta nel 2017, anche in uno scenario controfattuale sfavorevole di riduzione del reddito disponibile e di aumento dei tassi". "La situazione finanziaria delle imprese migliora -precisa il rapporto- in virtu' sia del recupero della redditivita' sia del calo dell'incidenza degli oneri finanziari. Le disponibilita' liquide hanno raggiunto livelli storicamente elevati". "L'andamento del credito e' fortemente differenziato, in ragione soprattutto della solidita' dei bilanci delle imprese. La quota di debito che fa capo alle aziende vulnerabili dovrebbe continuare a diminuire nei prossimi trimestri", conclude Bankitalia.