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Economia
Renault, Nissan pronta a diluirsi. Ora gli indizi vanno verso Fca

Gli indizi vanno da quella parte. Almeno a detta degli osservatori. In attesa di una ripresa fitta delle trattative fra Renault ed Fca, dall'assemblea dei soci di Nissan arrivano due step che sulla carta facilitano la riapertura formale del dossier delle nozze fra la casa automobilistica italo-americana e quella francese, con un ruolo importante dei giapponesi. Partner che schiuderebbe a Fca i profittevoli mercati asiatici, dove ora è assente. 

Renault
 

L'assemblea degli azionisti di Nissan ha approvato la nuova struttura di governance della società, dopo la riorganizzazione voluta dal ceo Hiroto Saikawa, con l'approvazione del socio francese Renault. Una riorganizzazione che dopo le tensioni fra Tokyo e Parigi rasserena i rapporti fra i due gruppi che vedono la casa della Losanga controllare il gruppo nipponico. Quel rasserenamento che preoccupava non poco l'Eliseo di Emmanuel Macron, azionista con il 15% del marchio Renault

In più, secondo quanto ha fatto sapere il numero uno della casa auto giapponese a margine dell'assemblea degli azionisti questa mattina a Yokohama, il quartier generale della società, Nissan è pronta a rivedere la partecipazione azionaria nell'alleanza con Renault se dovesse rendersi necessario, anche se poi il manager ha precisato di ritenere il progetto di fusione "non competitivo per Nissan". Parole che però sono state lette come un'apertura alle nozze fra Fca e Renault che nel progetto originario prevedeva una fusione alla pari con una discesa nel capitale di Renault dei soci giapponesi. 

nissan Saikawa
 

Per riprendersi dallo scandalo Carlos Ghosn, l'ex presidente arrestato a Tokyo nell'autunno scorso per presunte irregolarità finanziarie, Saikawa ha proposto di cambiare la governance della casa automobilistica, con la costituzione di tre comitati: nomine, remunerazione e revisione contabile. Per l'approvazione di questa nuova struttura della governance era necessario il voto dei due terzi degli azionisti. Renault aveva minacciato di astenersi, cosa che avrebbe fatto saltare la riorganizzazione.

Il gruppo francese, azionista al 43% di Nissan, ha trovato pero' un accordo con il partner nipponico. Secondo l'intesa, il presidente di Renualt, Jean-Dominique Senard, e il direttore generale di Renault, Thierry Bollore', siederanno in due dei tre comitati. Così l'assemblea, la 120esima della storia di Nissan, ha approvato tutti e tre i punti previsti all'ordine del giorno: il bilancio 2018-2019, la nuova struttura organizzativa e la nomina di 11 consiglieri di amministrazione (di cui 7 indipendenti).

manley fca
 

Come precisato in una nota di Nissan, all'assemblea hanno partecipato 2.814 azionisti e l'assise e' durata 3 ore e 22 minutiSaikawa è stato confermato alla guida di Nissan, con il ruolo di presidente e amministratore delegato. Nonostante il suo legame con l'ex presidente Carlos Ghosn, quindi, il manager giapponese resta al vertice della casa giapponese. Ad ogni modo, Saikawa ha promesso ai soci di preparare al piu' presto 'un piano di successione' dopo l'importante appuntamento dell'assemblea dei soci di oggi, definita una 'pietra miliare', per via del cambio della struttura di governance.

Hiroto Saikawa e' entrato a far parte di Nissan nel 1977, subito dopo aver conseguito la laurea presso l'Universita' di Tokyo. Dopo una lunga carriera interna, il primo aprile 2017 e' diventato ceo della casa automobilistica giapponese (era gia' co-ceo dal novembre 2016), prendendo il posto di Carlos Ghosn, rimasto nel ruolo di presidente fino all'autunno scorso, quando e' stato arrestato a Tokyo. Ghosn al momento dell'arresto oltre a essere presidente di Nissan, era anche presidente di Mitsubishi Motors, dell'Alleanza a tre tra Renault, Nissan e Mitsubishi ed era presidente e amministratore delegato di Renault.

Ghosn e' stato arrestato con l'accusa di irregolarita' finanziarie: avrebbe dichiarato redditi inferiori a quelli realmente percepiti e avrebbe usato fondi aziendali per esigenze personali. Era stata la stessa Nissan a fornire all'autorita' giudiziaria di Tokyo i risultati di una indagine interna, secondo la quale Ghosn e un altro manager, Greg Kelly, avrebbero indicato nei 'securities report' alle autorita' della Borsa di Tokyo un ammontare di compensi inferiore a quello reale percepito. Inoltre sarebbero stati riscontrati numerosi altri significativi atti di 'misconduct', come l'"utilizzo personale di asset della societa'' da parte di Ghosn. Saikawa ha gestito la crisi Ghosn ma e' stato anche "accusato" di essere stato per anni vicino al manager franco-libanese-brasiliano che ha salvato la Nissan prendendone le redini 20 anni fa. Con l'assemblea di oggi Saikawa ha completato la riforma della governance e ora dovra' organizzare la sua successione. 

Ora gli occhi degli osservatori sono su un possibile passo avanti concreto nella riapertura delle trattative tra Fca e Renault. In questo quadro va registrato come, secondo la stampa d’Oltralpe, un gruppo di investitori istituzionali francesi sarebbe pronto a sostituirsi al governo in caso di diluizione all’interno di Renault.

Questo permetterebbe all’Eliseo di scendere dal 15%, accettando in tal modo anche un'altra delle richieste più importanti avanzate da Nissan per riaprire i negoziati tra l’alleato Renault e Fca. Al Lingotto per il momento osservano dalla finestra quanto sta succedendo, monitorando molto attentamente una situazione che potrebbe presto vederli tornare in campo. Dal G20 di Osaka, in programma in Giappone il 28 e il 29 luglio, l'incontro a tre fra Macron, Abe e Giuseppe Conte potrebbe imprimere un'accelerata al dossier. 

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