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Economia
Renzi cavalca i dati BankItalia: "Su il Pil? E' merito del mio governo"

"Se tutti i giornali oggi scrivono che i dati economici sono migliori delle (loro) previsioni e' perche' la strategia di crescita e di riforme che abbiamo fatto durante i #MilleGiorni sta dando i primi frutti. Ma proprio per questo la proposta di tornare a Maastricht che ho illustrato in 'Avanti' e su cui discuteremo nei prossimi mesi e' fondamentale per creare benessere e posti di lavoro nei prossimi anni. Il futuro si decide adesso".

Rivendica così il segretario del Pd, Matteo Renzi, in un post su Facebook i risultati della propria azione di governo. Renzi ha fatto riferimento alle stime dui BankItalia riviste ampiamente al rialzo rispetto ai livelli di gennaio. A giocare in favore di un rafforzamento delle prospettive ci sono i nuovi dati Istat - diffusi a inizio giugno - che hanno rivisto il Pil nell'ultimo trimestre del 2016 e nel primo del 2017, garantendo una crescita acquisita per il 2017 più alta di 0,3 punti percentuali.

Certo, la premessa fondamentale per l'analisi di Bankitalia è che la politica monetaria della Bce resti accomodante nel prossimo futuro - come reiterato dal Direttorio di Francoforte - e che l'atteso rallentamento degli acquisti del Quantitative easing sia graduale. Ma, se non ci saranno scossoni dall'Eurotower, e il governo nel Bilancio del 2018 riuscirà a disinnescare le clausole di salvaguardia che porterebbero una mazzata sull'Iva, la nostra Banca centrale stima che il Pil aumenti dell'1,4 per cento quest'anno, dell'1,3 nel 2018 e dell'1,2 l'anno successivo. 

A inizio anno, la stima era ferma allo 0,9 per cento per il 2017 e all'1,1% per il 2018-2019. Renzi ha poi replicato all'ex premier Mario Monti. "Sia detto con molto rispetto per Mario Monti che oggi ha fatto una intervista per attaccare le tesi di Avanti: la cultura dell'austerity ha visto aumentare il numero di famiglie in povertà, un Pil negativo e crescere le diseguaglianze. E paradossalmente in quegli anni il rapporto debito-Pil è peggiorato perché senza crescita il debito sale, sempre", ha detto ancora il segretario dem.

"Sostenere una ricetta diversa fatta di crescita e flessibilità - ha concluso il segretario Dem- è l'unico modo per ridurre il rapporto debito PIL e aumentare il benessere. Cosa che stiamo finalmente facendo. I dati dicono che le scelte su tasse e lavoro hanno rimesso in moto l'Italia: adesso si tratta di farla correre. E mi sembra evidente: servono strategie pro crescita, non austerity".

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