A- A+
Economia
Renzi: "La Finanziaria alle Camere entro la settimana"

Reduce dalla visita di Stato a Washington, dove ha incassato l'endorsement di Obama sulla riforma costituzionale, ma anche dal Consiglio europeo sui migranti e dai contrasti con Bruxelles sulla legge di bilancio, mentre prosegue lo sforzo personale per raccontare le ragioni del "Sì" al referendum, il presidente del Consiglio è ospite di Lucia Annunziata a In mezz'ora su Raitre. "Sono contento, è stata una delle settimane migliori del mio mandato - esordisce Renzi -, per una legge di bilancio particolarmente importante per gli italiani". Proprio sulla legge di bilancio, ieri è arrivata la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'annesso decreto fiscale. Mentre la finanziaria, presentata una settimana fa, deve ancora arrivare in Parlamento. "La manderemo alle Camere entro questa settimana" annuncia in trasmissione il premier, rispondendo così alle proteste delle opposizioni ma anche alle perplessità della presidente della Camera Laura Boldrini, spiegando poi che "il termine del 20 ottobre non era perentorio".

L'intervista inizia da un commento di Obama, che si sarebbe detto preoccupato più dall'Europa che dalla Siria. "Quello che ho sentito, come i giornalisti - dice Renzi - è che Obama ha detto che è molto preoccupato per l'Ue e condivide le prese di posizioni di chi chiede dopo Brexit una grande scommessa sul futuro dell'Europa, quella della crescita e non dell'austerity". Ma non c'è dubbio, incalza la conduttrice, che la cosa più importante sia l'endorsement del presidente americano sulle riforme e sul referendum in Italia. Era necessario che Obama lo facesse? "Ha solo risposto a una domanda. Poi ognuno si tiene i propri endorsement, chi si tiene D'Alema e chi Obama. Ma è un grande endorsemente per l'Italia. Noi spesso guardiamo solo il negativo, ma fuori di qui c'è uno sguardo verso di noi carico di orgoglio e gioia". Ma lei avrebbe potuto andare lì e dire per chi voterebbe tra Clinton e Trump? "Nessuno me lo ha chiesto. Ma non ho problemi a dire che voterei Clinton".

A questo punto il dialogo si sposta sul referendum. Il premier ricorda il quesito che gli italiani troveranno sulla scheda il 4 dicembre: "abolizione del bicameralismo paritario, riduzione dei costi della politica...". E proprio sui costi della politica a Renzi viene ricordata la proposta del M5s per la riduzione degli stipendi dei parlamentari. "Il Pd non è contrario - contesta Renzi - è favorevole, ma come? Quelli del M5s hanno inventato una proposta che rischia di non funzionare. Io farei una controproposta: perché ai parlamentari invece dell'indennità piena non diamo l'indennità di presenza? Mi spiego: Di Maio ha il 37% di presenze in aula, diamogli il 37% dell'indennità. La verità è che i 5 stelle giocano a fare i più puri ma poi sono come gli altri".

Annunziata, a sua volta, contesta a Renzi una riforma che taglia i parlamentari e abolisce il Senato attuale, ma che in realtà il Senato ci sarà ancora. Ma l'obiezione non è sui numeri, ovvero sulla effettiva riduzione dei parlamentari. Ma perché ricostruire il Senato in quel modo? La discussione è sull'efficacia di questo taglio, non sul taglio. "Ciascuno ha la sua idea - ribatte il presidente del Consiglio - io volevo mandarci solo i sindaci in Senato. Ma al referendum non c'è dibattito, non si vota tra 10 ipotesi. Ora c'è questa proposta che semplifica il Paese. Bisogna scegliere. Scegliere tra quello che c'è e un Senato delle autonomie con riduzione dei parlamentari e dei costi".

Si parla quindi di Europa, legge di stabilità e decreto fiscale. Parlando con Repubblica, il ministro Padoan ha avuto toni molto forti: "L'Europa scelga tra noi e l'Ungheria". Ma l'Europa, ragiona Annunziata, contesta a Roma una percentuale dello 0,1 per cento nel rapporto deficit-pil (l'Italia chiede di poter arrivare al 2,3, la Commissione Ue non vuole spingersi oltre il 2,2, ndr), praticamente niente. Perché allora tutta questa acrimonia, o noi o l'Ungheria? "Non è decisivo lo 0,1, non stiamo litigando. Semplicemente l'Italia contribuisce con 20 miliardi al bilancio europeo e ne vede tornare indietro 12. Allora, possiamo far sì che l'Europa oltre ai soldi si prenda anche i migranti? Io difendo l'Italia, non il governo Renzi. E' una battaglia storica per tenere insieme diritti e doveri".

Battaglia sullo 0,1%? "Ho risposto, non è importante lo 0,1% del rapporto deficit-pil. La eventuale lettera di richiamo? Ne arrivano di continuo, ma il punto non è neanche quello. Noi vogliamo cambiare le regole europee fatte nel passato. Noi diamo una mano a salvare vite e ora quelli dell'Est a cui abbiamo dato una mano dopo la caduta del muro chiudono le porte. Il punto è riportare al centro dell'interesse l'Italia, non lo 0,1%". Renzi torna quindi sulle riforme in chiave europea: "Un'Italia forte nel fare le riforme sarà più forte anche in Europa. Nel 2017 discuteremo del fiscal compact, votato nel 2012 da Monti, Berlusconi e Bersani. Si dovrà decidere se metterlo nei trattati. L'Italia più forte potrà dire la sua. Vorrei vedere anche le opposizioni impegnate su questo. Perché venirmi contro a prescindere?".

Su una parte della finanziaria, trattata col decreto fiscale, sono stati fatti passi indietro, ricorda Annunziata, riferendosi alla cosiddetta "norma Corona", sulla questione dei contanti. "Perché - chiede Annunziata - poi avete fatto marcia indietro? "Con la voluntary disclosure chi ha nascosto denaro al fisco avrebbe potuto dichiararlo versando una percentuale forfettaria del 35%. Quando ci siamo resi conto che con quella percentuale non avrebbe funzionato l'abbiamo ritirata - è la spiegazione di Renzi -. Invece è più importante aver mandato in pensione Equitalia. E che le multe si pagheranno ma senza versare gli interessi vergognosi che lo Stato ci aveva caricato su. Questo è rovesciare il rapporto col cittadino. E' ricerca del consenso? Ci sarà qualcuno che riconosca che stiamo abbassando le tasse in questo Paese?".

Domani Renzi vedrà a Palazzo Chigi l'Associazione nazionale magistrati e, a seguire, il Consiglio degli avvocati. L'ultima domanda riguarda il possibile sciopero delle toghe. "Non so perchè dovrebbero scioperare, quindi non sono in condizione di dare una risposta" risponde inizialmente il premier, aggiungendo: "Io penso ci siano magistrati straordinari e a tutti i magistrati dal governo deve andare il pieno sostegno e il rispetto per la separazione dei poteri. Io ai magistrati chiedo che si vada a sentenza. Non mi interessano gli avvisi di garanzia, ma se uno è colpevole o innocente".

A questo proposito, Renzi ricorda l'assoluzione di Raffaella Paita per il mancato allarme alluvione a Genova. "Una del Pd è stata assolta, l'ennesima, dopo che era stata accusata di omicidio, guarda caso proprio durante la campagna elettorale per la presidenza della Liguria. E poi Errani, De Luca, Graziano Delrio, Penati, Esposito". Renzi ricorda anche l'inchiesta su Tempa Rossa: "La settimana prima del referendum sulle trivelle scoppiò un grande scandalo, con la ministra Guidi che si è dimessa, ma io ancora non ne ho saputo niente". Dunque, conclude il premier, "voglio che si facciano i processi, e che non ci si dimentichi dell'articolo 27 della Costituzione: innocente fino a sentenza passata in giudicato".

Tags:
renzi manovra





in evidenza
Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi

Guarda le immagini

Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi


motori
Citroën inaugura a Parigi “Le Chëvron” per presentate la nuova e-C3

Citroën inaugura a Parigi “Le Chëvron” per presentate la nuova e-C3

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.