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Economia
Resca: "Francia primo Paese europeo per investimenti italiani nel retail"

 

 

I retailer italiani puntano l’attenzione sulla Francia. La pipeline del settore retail è positiva per il biennio 2017-2019 con un tasso medio di crescita del 2,6 per cento. I numeri sono molto interessanti anche sul fronte franchising. Con 1.850 reti in franchising, 69mila 500 franchisee e un fatturato di 53 miliardi di euro contro i 23 generati dal franchising italiano, la Francia si conferma leader in Europa in termini numerici e terza al mondo. Sono questi i principali dati emersi dal convegno organizzato da Confimprese Retail Business in Francia.

 

«Il retail rappresenta il 20% del Pil – commenta Mario Resca, presidente Confimprese – e la spesa pro capite è di 18mila dollari. Parigi è la terza capitale per attrattività nel retail dietro solo a Londra e Hong Kong. Nel 2016 vi è stato un rafforzamento dell’interesse degli imprenditori italiani per la Francia, che si conferma il primo Paese di destinazione dei progetti d’investimento italiani avviati all’estero pari al 29% contro i 26% nel 2015. Le imprese tricolori presenti sul territorio francese oggi sono più di 2mila e impiegano oltre 100mila dipendenti».

 

A spingere le vendite retail anche il digital commerce. Webrooming e showrooming hanno margini di crescita nel mercato francese e gli omnichannel shopper rappresentano il 32% a fronte di una media europea del 33%, mentre nella classica europea dei consumatori più connessi la Francia è al decimo posto.

 

Tra i retailer maggiormente coinvolti nei piani di espansione nel Paese transalpino vi sono tra gli altri La Piadineria, Pittarosso, Cigierre, baluardi dei due settori, food e fashion, che attualmente presentano una buona crescita sia in Italia sia all’estero. La prima, grazie a una partnership con il gruppo Hammerson, ha aperto 2 ristoranti nei centri commerciali Nicetoile a Nizza e alle Terrasses du Port a Marsiglia tra aprile e giugno. La scelta di sbarcare in due città vicine non è casuale: sono facilmente controllabili e il gruppo può allargarsi a macchia d’olio, creando una rete di negozi che consenta di efficientare velocemente i costi sfruttando la scalabilità del format. Il gruppo Pittarosso, che in Francia è sbarcato nel 2015 e oggi conta su 16 punti vendita, apre a breve un altro negozio a Metz all’interno di un centro commerciale. Sono 30 i milioni di euro di fatturato generati dal mercato d’Oltralpe sul totale giro d’affari di 400 milioni. Il gruppo friulano Cigierre ha già due ristoranti a marchio Old Wide West a Tolone e a Lemans all’interno di centri commerciali che generano 4 milioni di fatturato su un totale di 300 milioni e sta per aprirne un terzo a Lione.

È attivo l’interesse per la Francia anche da parte dei retailer stranieri con un business consolidato in Italia. Nel fast fashion Tally Weijl, già presente in Francia con 14 punti vendita, ha acquisito in marzo 68 negozi appartenenti alla società francese ready-to-wear Mim. Il gruppo svizzero ha colto l’opportunità di rafforzare il mercato francese ed è riuscita a convincere numerosi affiliati Mim a scegliere di riaprire il proprio store a marchio Tally Weijl. Attualmente l’azienda è presente in Francia con 117 negozi. Nelle prossime settimane sono previste altre 15 aperture in franchising.

 

Quanto alle tipologie contrattuali e salariali un addetto alla vendita percepisce 17mila euro l’anno per 35 ore settimanali. Al posto della tredicesima è molto più diffuso un premio di fine anno legato al risultato aziendale, mentre il TFR non esiste. Il Code du Travail prevede alcune facilitazioni per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, come il contratto di qualificazione giovani finalizzato all’acquisizione di un diploma tecnico/professionale per una durata dai 6 mesi ai 2 anni; il contratto di adattamento rivolto alla formazione del giovane dipendente con una retribuzione pari all’80% del salario minimo stabilito; il contratto di orientamento rivolto ai giovani tra i 16 e i 22 anni senza diploma.

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