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Economia
Argentina, tango bond: intesa su rimborsi

Accordo (quasi) fatto tra il ministero del Tesoro e della Finanza pubblica argentina e la Task force argentina (Tfa) dell'Abi sulla controversia legata ai Tango bond, i titoli di Stato argentini che sono stati ristrutturati due volte nel corso dei primi anni Duemila. Un passo significativo per il nuovo governo di Macrì, che mira a distendere i rapporti con i creditori internazionali. Ma anche per i risparmiatori italiani: dell'accordo beneficeranno i 50mila italiani che non accettarono gli swap proposti da Buenos Aires: obbligazionisti italiani detentori di 900 milioni di dollari di bond in default, che hanno avviato nel 2006 un arbitrato contro l'Argentina sotto l'egida dell'International Centre for Settlement of Investment Disputes (ICSID) della Banca Mondiale.

L'accordo, si legge in una nota dell'Abi, fa seguito ai negoziati tra l'Argentina e la TFA finalizzati alla conclusione dell'annosa questione e segna un significativo passo in avanti nella risoluzione dei problemi del debito sovrano dell'Argentina". Per gli obbligazionisti italiani che hanno investito prima del default del dicembre 2001 si prospetta un "congruo risarcimento": l'Argentina definirà tutte le richieste fondate sul diritto internazionale relative alle obbligazioni in default detenute dagli individui rappresentati dalla TFA per un pagamento in contanti pari al 150% dell'importo originario in conto capitale di tali obbligazioni. Se si considera il valore originario di 900 milioni, il controvalore dei rimborsi ammonterà a 1,35 miliardi. Per chi ha aderito alle ristrutturazioni, il valore originario era stato ridotto a meno di un terzo.

Dal canto loro, gli obbligazionisti della TFA presenteranno la rinuncia definitiva alle richieste che ammontano a circa 2,5 miliardi di dollari. Nicola Stock, Presidente  della Task Force Argentina, ha firmato l'accordo preliminare questo fine settimana a New York e commenta nella nota: "Dopo quattordici lunghi anni siamo lieti di vedere questa vicenda concludersi in maniera tale da portare ad una risoluzione equa delle richieste degli obbligazionisti italiani. Apprezziamo la volontà dell'amministrazione del Presidente Macri in Argentina di muoversi rapidamente e con maturità per affrontare questo problema di lungo corso". Per la definizione dell'accordo, si spera di chiudere "nei prossimi mesi, con un pagamento tra maggio e giugno".

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