Risiko delle Borse, allarme della Lega su Piazza Affari
Piazza Affari: le proposte di acquisto della Borsa di Madrid impongono attenzione su Borsa Italiana del Governo. Chiediamo che Gualtieri riferisca sul tema
"Le proposte di acquisto della Borsa di Madrid da parte della Borsa francese Euronext e della svizzera Six Group impongono una particolare attenzione su Borsa Italiana del Governo e delle autorità di vigilanza. Chiediamo quindi al Ministro Gualtieri di riferire in aula sul tema."
Lo dichiara Giulio Centemero, capogruppo della Lega in Commissione Finanze alla Camera dei deputati.
"In questi mesi ho espresso, sollecitando il Governo ad analizzare il tema, la mia preoccupazione rispetto al futuro di Borsa Italiana, la nostra infrastruttura di mercato che dal 2007 fa parte del London Stock Exchange.
Diversi sono gli aspetti fonte di una mia preoccupazione: dal rischio geopolitico in primis a quello della riservatezza dei dati delle nostre più importanti società, passando per molte sfaccettature.
L’acquisizione di Refinitiv, colosso dei dati e spin-off di Reuters, pone un ulteriore interrogativo rispetto al destino della nostra piazza finanziaria perché è evidente che il core business del London Stock Exchange potrebbe spostarsi da quello della gestione dei mercati borsistici a quello della gestione dati.
Il mondo delle borse a livello globale è in continua evoluzione e solo nelle ultime settimane si è parlato di un potenziale interesse verso il Lseg della Borsa statunitense ICE e verso Borsa Italiana di Euronext.
Le indiscrezioni poi degli ultimi giorni su MTS, il mercato del nostro debito pubblico, impongono ancora una maggiore attenzione da parte di tutte le Istituzioni.
Non ho una posizione preconcetta ma solo una certezza: come Parlamento, Governo e autorità di vigilanza dobbiamo tutelare la nostra infrastruttura di mercato e chiedere al contempo a chi ne ha la proprietà quali sono i suoi progetti per far si che la piazza finanziaria di Milano abbia un ruolo non marginale nello scenario globale.
La miopia che ha portato tra il 2011 e il 2012 le banche italiane ad uscire dal capitale del London Stock Exchange deve servirci da lezione. Oggi non avendo azionisti italiani nel gruppo è evidente che il peso dell'Italia e l'interesse per l'Italia siano marginali.
Viviamo in un mondo in cui il mercato sta sempre più diventando dipendente dai grossi investitori istituzionali, e questo avviene per diverse ragioni, alcune delle quali sicuramente legittime ma il problema è che nella più parte dei casi tali investitori non si trovano o operano nel nostro Paese.
Ne deriva il fatto che la nostra piazza finanziaria è spesso e volentieri l’unica fonte alternativa al canale bancario cui attingere capitali.
Per tutte queste ragioni è fondamentale che il governo e il Parlamento mettano nella propria agenda il tema dello sviluppo del mercato dei capitali in Italia e quindi anche del futuro delle nostre infrastrutture di mercato a partire da Borsa Italiana.
Non abbiamo tanto tempo per pensarci. E' venuto il momento di agire tenendo conto della complessità del contesto e senza soluzioni miopi o dalla scarsa visione.
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