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Economia
Rixi: "Fiscalità agevolata alle imprese che adottano misure di sostenibilità"

Il ruolo strategico del mare per l’Italia e le sfide poste ai traffici marittimi dal tumultuoso sviluppo di tecnologie avveniristiche e delle sempre più stringenti regole internazionali sulle emissioni delle navi al centro della IX edizione di Shipping and the Law a Napoli. Soprattutto le regole sulle emissioni stanno chiamando gli armatori a nuove sfide e investimenti: restano infatti soltanto un anno e pochi mesi di tempo per adeguare le flotte. Un contributo significativo viene dal vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi (nella foto con il presidente di Confitarma Mattioli). "Stante la delicatezza dell'obiettivo di tutela ambientale -ha affermato- sarebbe opportuno, ad esempio, pensare anche all'implementazione delle forme di fiscalità agevolata per quelle imprese che dimostrano di aver intrapreso precise ed effettive misure di sostenibilità. E' questa una sfida ulteriore per le nostre infrastrutture ed il nostro armamento. Non è infatti pensabile conseguire uno sviluppo senza un'opera di implementazione e ammodernamento delle reti di trasporto e di tutti gli snodi del traffico e logistici; ed è allo stesso modo impensabile che il sistema infrastrutturale possa prescindere dalla sicurezza che non è soltanto fisica ma è pertanto anche ambientale e a beneficio di tutta la comunità”. E, in merito agli investimenti, il vice ministro ha ribadito che dal prossimo anno aumenteranno le risorse destinate ai porti. “L’ultimo governo ha tagliato sul fondo ripartizione dei porti il 50% delle risorse, ma l’anno prossimo vedremo di recuperare la forma originaria”. Sulle problematiche ambientali, uno dei temi dell’evento promosso ed organizzato dallo studio legale Francesco Saverio Lauro), anche gli armatori confermano il loro impegno, come ha sottolineato Emanuele Grimaldi, vicepresidente dell'International Chamber of Shipping: “L'Ics è fortemente impegnata nell'abbattere le emissioni delle navi contribuendo alla decarbonizzazione del settore. Con l'Imo, l'organizzazione dell'Onu che si occupa del mare, ci siamo impegnati a ridurre del 50% le emissioni da qui al 2050. Ma in questo stesso periodo si prevede che i traffici marittimi raddoppieranno, quindi vuol dire che le emissioni dovranno essere solo il 25% di quelle attuali. Per farlo ci impegniamo in ricerca e sviluppo, mettendo sulle navi tutte le nuove soluzioni, dalle batterie alle pitture siciliconiche, e ancora le migliori eliche e i motori con le emissioni più basse. Ricordo però che il nostro settore non rappresenta un problema ma un'opportunità: le navi che viaggiano oggi sulle autostrade del mare hanno emissioni di Co2 che sono un quinto dei mezzi che trasportano merci sulle strade e metà dei mezzi su ferro. Il sistema marittimo è la soluzione del problema ma noi ci impegniamo per migliorare ancora”.

 

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