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Economia
Romed, l'Ingegnere ha perso il tocco magico: buco di 44 milioni nel 2022

Romed, buco da oltre 40 milioni nel 2022 per la cassaforte di Carlo De Benedetti 

L’Ingegnere ha perso il tocco del grande finanziere? Lo si può pensare leggendo i numeri del bilancio 2022 della torinese Romed, la cassaforte con cui Carlo De Benedetti opera nel trading di azioni, obbligazioni e valute e che effettua anche alcuni investimenti societari. L’esercizio, da poco depositato, s’è infatti chiuso con una perdita di quasi 44 milioni di euro, peggiore del passivo di 31,5 milioni rispetto all’utile di 21 milioni del precedente esercizio. Il disavanzo, rinviato a nuovo dall’assemblea degli azionisti (facendo così scendere il patrimonio netto a poco più di 70 milioni), rappresenta però il peggiore risultato di Romed nell’ultimo decennio, segnato da bilanci in rosso solo nel 2018 e nell’anno successivo (rispettivamente per 25,7 e 11,1 milioni) mentre tutti gli altri bilanci sono stati chiuso in utile, con il record dei 93,4 milioni di profitto toccati nel 2014.

Da dove arriva la perdita di Romed, che pure ha un attivo di 220 milioni? I “proventi da partecipazioni” sono letteralmente crollati anno su anno da 47,3 milioni a 5,5 milioni rappresentati perlopiù dai guadagni derivanti dalla negoziazione di titoli in portafoglio, ma poi il conto economico è stato appesantito da proventi finanziari più che dimezzati da 32,7 milioni a 15,5 milioni e da svalutazioni (non specificate) salite da 11,4 milioni a 18 milioni.

C’è da dire che De Benedetti continua a godere di ottimo credito bancario perché i debiti di Romed verso banche sono saliti anno su anno da 101,8 milioni a 107,5 milioni: la nota integrativa spiega trattarsi di “linee di credito a revoca”, senza scadenza, e garantite dal pegno su titoli azionari di proprietà per un controvalore di 101,7 milioni.

Nel portafoglio della cassaforte dell’Ingegnere figurano fra l’altro il 6,8% circa di Arum (a monte del gruppo agricolo Bf, ex Bonifiche Ferraresi), il 98% di Editoriale Domani (che pubblica l’omonimo quotidiano), il 5,4% di Betaglue Technologies, il 6,4% e il 10,9% dei veicoli di medtech Twh Eye e Twh Hypertension e lo 0,07% di Campus Bio Medico, struttura romana ospedaliera di eccellenza nata sotto il segno dell’Opus Dei.

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