S&P, bene Italia: si è unita al ballo della ripresa
Standard & Poor's promuove (di nuovo) l'Italia. Secondo l'agenzia di rating, che ad ottobre scorso ha portato il giudizio sul debito sovrano del Paese da BBB- a BBB pieno, "gli italiani si sono uniti al ballo con il ritorno della ripresa". L'economia non produce ancora come nel 2007, prima della grande crisi, e in realta' il ritmo a cui l'Italia si muove non e' nemmeno quello degli altri Paesi europei, ma in ogni caso, per il capo economista per l'Europa di S&P global, Jean-Michel Six, i segni di ripresa "ci sono". A livello internazionale, le previsioni per il 2017 concordano piu' o meno con la stima del governo, che nella Nota di aggiornamento al Def ha inserito una crescita per l'anno appena conclusosi dell'1,5%. Un numero su cui converge anche la Commissione europea e che l'Ocse stima ancora superiore, all'1,6%.
Anche nell'ultimissimo focus dedicato alla legge di bilancio 2018, il Mef sottolinea che "dall'inizio della legislatura (2013) ad oggi l'Italia e' passata da un andamento del prodotto interno lordo di segno negativo (-0,4) ad una crescita dell'1,5% stimata per il 2017 e per il 2018". Ma rispetto all'Europa, l'Italia ha ancora molta strada da fare. Il braccio destro di Pier Carlo Padoan al ministero dell'economia, Fabrizio Pagani, indica nel 2% "o oltre" l'obiettivo di medio termine che potrebbe restringere la forbice con il resto del continente. Anche perche', seppur leggermente al di sotto delle attese, nel 2017 l'economia tedesca e' cresciuta del 2,2%, ovvero ai massimi dal 2011. I dati Istat sull'andamento dell'economia saranno resi noti con le prime stime all'inizio di marzo, alla vigilia dell'appuntamento elettorale. Il prossimo governo dovra' quindi fare i conti con i risultati e con la grande incognita italiana, il debito, stabilizzatosi ma non ancora in calo. La crescita, ritrovata ma non ancora troppo sostenuta, non e' bastata infatti a controbilanciare gli effetti della bassa inflazione e non e' stata quindi finora sufficiente a sanare il problema cronico del Paese.
Proprio l'incertezza legata alle elezioni potrebbe ora nuovamente acutizzarlo, nonostante il riparo ancora offerto dal paracadute della Bce. Con uno spread sui titoli decennali che ondeggia sui 150 punti e un rendimento intorno al 2%, l'Italia e' comunque riuscita finora a collocare sul mercato titoli senza intoppi. L'ultimo caso e' quello del Btp ventennale che nella giornata di ieri ha ottenuto ordini superiori a 31 miliardi di euro per un'emissione pari a 9 miliardi e con una presenza di investitori esteri, che il Tesoro giudica "rilevante", pari a circa il 76%. Decimali di crescita a parte, sono ben altri intanto i ritmi dell'economia cinese. Secondo le stime del premier Li Kegiang, la Cina dovrebbe essere cresciuta nel 2017 intorno al 6,9%, in accelerata sul 6,7% del 2016, minimi degli ultimi 26 anni.