Salario minimo, Ocse frena Di Maio: "Non è la soluzione al mercato del lavoro"
"Il salario minimo non è la soluzione al mercato del lavoro italiano ed è solo mediamente efficace contro la povertà e la povertà lavorativa"
"Il salario minimo non è la soluzione al mercato del lavoro italiano ed è solo mediamente efficace contro la povertà e la povertà lavorativa". E' l'economista Andrea Garnero, economista presso il dipartimento lavoro e affari sociali dell'Ocse a esprimere un giudizio nel corso dell'audizione davanti alla Commissione Lavoro della Camera. Tuttavia, prosegue, un intervento sul salario, sia nella versione salario minimo tout court che in quella, alternativa, dell'estensione erga omnes dei contratti collettivi, "potrebbe fornire una maggiore protezione ai lavoratori". Più "legittima e condivisibile", invece, prosegue Garnero , l'ipotesi alternativa in campo di estendere erga omnes i contratti collettivi. Con un suggerimento: "garantire dei margini di flessibilità per adeguare il contratto collettivo nazionale alle esigenze aziendali e rispondere all'eterogeneità del paese e delle regioni evitando che i contratti pirata siano di fatto rimpiazzati da altre forme di non rispetto".
Se però si optasse per l'ipotesi salario minimo tout court, spiega, "il valore del salario orario dovrebbe arrivare solo altermine del percorso come avvenuto nel Regno Unito che decise la definizione dell'ammontare del salario minimo orario un anno e mezzo dopo il via libera alla legge". La definizione in questo caso, propone Garnero, dovrebbe essere affidata ad una "Commissione indipendente
(parti sociali, ministeri competenti, Inps e Istat)" che studi il valore iniziale, il monitoraggio sul campo e la valutazione dell'impatto sull'occupazione.
Resterebbe poi da valutare, osserva, "se inserire eventuali esenzioni e valutare l'interazione con l'Rdc affinchè il nuovo salario minimo sia efficace contro la povertà".
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