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Economia
Sharing mobility e sostenibilità, GoGoBus punta alla leadership in Europa

La mobilità condivisa coinvolge 5 milioni di cittadini. Lo rileva il terzo Rapporto nazionale sulla Sharing Mobility che certifica 33 milioni di spostamenti in sharing nel 2018, in media 60 al minuto, il doppio del 2015. È nel solco dell’espansione di nuove forme di mobilità che si sta affermando anche l’inedita formula del bus sharing, settore di cui è leader in Italia GoGoBus, startup creata nel 2015 dall’intuizione di due trentenni lombardi, Alessandro Zocca (nella foto a destra) ed Emanuele Gaspari (a sinistra).

Selezionata lo scorso maggio da Assolombarda come startup di eccellenza, giunta al quarto anno di attività, GoGoBus lancia ora su Opstart la sua prima campagna di Equity Crowdfunding. Obiettivo: diventare leader in Europa negli spostamenti su autobus non di linea nel mercato ricreativo e del turismo grazie a un forte sviluppo nell’automazione dei processi organizzativi e logistici e all’introduzione di nuove funzionalità nella piattaforma sviluppata interamente in-house.  Oltre che da Assolombarda, GoGoBus è stata promossa dalla stessa piattaforma di crowdfunding Opstart che ha deciso di ospitare la campagna di GoGoBus dopo averne vagliato qualità e composizione del team, innovatività del servizio offerto, redditività del modello di business, potenziale scalabilità, traction e investimento dell’equity raccolto.

Cosa fa GoGoBus                                                                                                                                                            Nata nel 2015 da un’idea di Alessandro Zocca (allora 26enne), offre un servizio di bus sharing per organizzare e condividere facilmente un viaggio in pullman. Grazie a una rete nazionale di fornitori certificati e a un sistema software sviluppato interamente in house, la startup consente agli utenti tramite sito di organizzare e condividere facilmente un viaggio in Italia in autobus con altre persone interessate a raggiungere la stessa meta. GoGoBus si configura così come una valida alternativa all’auto privata, garantendo spostamenti più economici e sicuri ma egualmente pratici. Si arriva precisamente alla destinazione voluta, si riparte esattamente da lì.

GoGoBus collega grandi città con la sede di concerti, eventi, fiere e parchi divertimento. Non solo, si occupa anche dello scouting degli eventi da coprire, della progettazione degli itinerari, delle attività di marketing e vendita dei biglietti per partecipare agli eventi in programma. GoGoBus è di fatto una startup digitale che non possiede alcun autobus. Per questo nel settore è indicata come la “Flixbus degli eventi”.

 Com’è nata l’idea                                                                                                                                           GoGoBus nasce da un’idea di Alessandro Zocca (classe 1989) durante il periodo universitario. “Ho sempre avuto un particolare interesse per il mondo dei trasporti  -spiega il founder di GoGoBus- a cui ho dedicato entrambe le mie tesi si laurea in Marketing e grazie alle quali ho avuto anche occasione di fare una breve esperienza presso l'Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio. Mi sono accorto che in Italia si viaggiava pochissimo su bus per gli spostamenti fra città, a differenza per esempio della Croazia, paese di cui mia mamma è originaria e dove ho avuto occasione di vedere che ci si sposta tantissimo in autobus su medie e lunghe distanze, a basso costo e con elevate frequenze. E allora mi sono detto perché non creare qualcosa di simile in Italia? E siamo partiti”.

Nel progetto Alessandro ha coinvolto Emanuele Gaspari, ingegnere Informatico. Appena lanciato il servizio sono però comparsi sul mercato Megabus e Flixbus che con ingenti capitali lo hanno sconvolto e così Alessandro ed Emanuele hanno riconvertito il progetto iniziale nell’attuale servizio di di bus sharing orinetato su eventi e destinazioni turistiche stagionali prive di buoni collegamenti con le grandi città e poco adatte ad essere servite da un servizio di linea giornaliero continuativo.

 Il giro d’affari                                                                                                                                                               Il percorso di crescita di GoGobus si basa su uno storico concreto di traguardi che hanno permesso di sviluppare un giro d’affari complessivo cumulato di oltre 1,1 milioni di euro superando i 25.000 passeggeri trasportati con più di 500 autobus partiti. La traction è significativa e in particolare modo se comparata con altre startup italiane nello stesso stadio di sviluppo e con finanziamenti ricevuti limitati. “In questi anni abbiamo registrato una crescita superiore alle nostre aspettative, il mercato ci sta dando ragione e i numeri del comparto ci confermano che questo è il momento più adatto per crescere. Il mercato è vasto”, afferma Alessandro Zocca, co-founder e ceo di GoGobus.

Il mercato di riferimento                                                                                                                                                    L’Italia conta 2,2 miliardi di fatturato nel settore del noleggio autobus (fonte Anav) e sono 7 milioni le persone che prendono il pullman annualmente nel nostro Paese, il 47% dei quali per fini turistici. Il mercato cui si rivolge GoGoBus, tuttavia, non coincide con quello del noleggio autobus ma all’intera serie di servizi potenzialmente connessi con l’organizzazione e la partecipazione a eventi.  Un aspetto particolarmente importante da tenere in considerazione è rappresentato dal mercato degli autobus a media e lunga percorrenza, settore in pieno boom, il cui principale operatore è ormai rappresentato da Flixbus, entrato nel mercato italiano a metà del 2015. Nei primi tre anni di attività ha trasportato nel nostro Paese oltre 10 milioni di passeggeri con un tasso di crescita annua medio superiore al 50%.  L’automation dei processi è il principale obiettivo cui verrà indirizzato il capitale raccolto dalla campagna di CrowdFunding. La raccolta è suddivisa in due target di raccolta: 100 e 400 mila euro.  Il primo target servirà al potenziamento dei servizi online, allo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale, di analisi predittiva e machine learning. Verrà inoltre completata l’integrazione in un unico sistema di tutti i dati provenienti dalle varie piattaforme di marketing e verrà gestita meglio l’analisi di tutti i big data presenti in quattro anni di attività.

L’analisi di Deloitte                                                                                                                                                   Per sei italiani su 10 la mobilità oggi è ancora una fonte di preoccupazione quotidiana, con impatti sia sulla sfera privata (per il 73% influenza il proprio tempo libero) sia sull’ambiente (79%). Lo evidenzia una ricerca di Deloitte presentata in occasione della Terza conferenza nazionale sulla Sharing Mobility. Nonostante l’auto privata rimanga tuttora il mezzo di trasporto più utilizzato dagli italiani (57%), più della metà (54%) aumenterà l’utilizzo dei nuovi servizi di mobilità nei prossimi 3 anni (anche se in logica complementare e non sostitutiva all’auto di proprietà – 69%). 

 

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