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Economia
Snam, tutti i target rivisti al rialzo. Dividendo +5% annuo

SNAM: PRESENTATO IL PIANO AL 2020

L’amministratore delegato di Snam Marco Alverà ha presentato nella sede della società a San Donato Milanese il piano al 2022, approvato dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Carlo Malacarne.

Il nuovo piano Snam incrementa i principali obiettivi, partendo dai risultati superiori alle aspettative che la società ha raggiunto e dal miglioramento dello scenario di mercato. Dal 2014 a oggi, infatti, come ha spiegato l'AD Marco Alverà, è cambiata la narrativa del gas in Europa: "La domanda di gas era schiacciata da quella del carbone, ora invece le richieste sono in netta risalita". 

In un settore energetico in profondo cambiamento, quindi, le infrastrutture del gas continueranno ad avere un ruolo centrale, considerando i trend di crescita delle importazioni in Europa e i nuovi utilizzi del gas naturale e del gas rinnovabile in vari settori, anche a supporto dello sviluppo del solare e dell’eolico: "Vogliamo passare dall'essere un network del gas a un network di energia - ha commentato Alverà - ecco perché pensiamo di investire in rinnovabile in Africa, dove c'è la possibilità di impiantare pannelli solari e ottenere energia per il nostro Paese a costo zero, aiutando le popolazioni locali". 

Il nuovo piano traccia un percorso che consentirà a Snam di "continuare a crescere e a creare valore per gli azionisti", cogliendo e anticipando le evoluzioni del mercato e contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2, al miglioramento della qualità dell’aria e al contenimento dei costi dell’energia. In particolare punta a promuovere, con un ruolo da protagonisti, lo sviluppo in Italia e non solo del biometano e delle altre attività per la transizione energetica.

Green è la parola chiave di questo piano, come spiega il Presidente Marco Alverà ad Affaritaliani.it"Dei 5.7 miliardi di euro, 850 milioni nei prossimi 5 anni saranno investiti in tecnologie 4.0 e in energie rinnovabili, soprattutto biometano. Ne parliamo da tempo di biometano, ma ora grazie agli incentivi diventa una realtà importante che ci aiuterà a investire anche in mobilità. Abbiamo aumentato la previsione dell'utile e punteremo molto sulla crescita all'estero. La prima reazione di mercato è positiva". 

Snam, scenario e update degli obiettivi al 2022

Lo scenario nazionale e internazionale nell’arco del piano e nel lungo periodo conferma la centralità delle attività di Snam. A livello globale è atteso per i prossimi anni un aumento significativo della domanda di gas, in particolare nelle Americhe e in Cina. In Europa sta crescendo la consapevolezza sul ruolo del gas naturale come soluzione immediata ed economica per accrescere l’efficienza energetica nelle città e sostituire il carbone e il diesel rispettivamente nella produzione di elettricità e nei trasporti.

In Europa e in Italia si è registrato un recupero della domanda negli ultimi due anni, associato a una crescente necessità di importazioni da rotte diversificate alla luce del declino della produzione domestica e in vista della progressiva uscita di vari paesi dalla produzione a carbone. In Europa, il fabbisogno di importazioni è cresciuto del 30% dal 2014 ed è previsto in ulteriore aumento nel medio periodo.

Nel lungo termine, inoltre, il gas non è più solo visto come fonte di transizione ma come un pilastro di un mondo decarbonizzato grazie al rapido sviluppo del gas rinnovabile, come dimostrano le oltre 800 manifestazioni di interesse di allacciamento alla rete per impianti di biometano in Italia e i nuovi progetti di power-to-gas in Nord Europa.

Per quanto riguarda Snam, il continuo miglioramento dei risultati dal core business, la maggiore esposizione alla transizione energetica con le nuove iniziative, la solida performance delle attività internazionali, il focus sull’innovazione tecnologica e la creazione di valore attraverso la struttura finanziaria consentiranno alla società di ottenere una crescita sostenibile dei principali indicatori lungo il periodo di piano.

Rispetto al 2017  - scrive Snam in una nota - è previsto un aumento: dell’EBITDA del 3,5% medio annuo nell’arco di piano; dell’utile netto di oltre il 4% annuo; dell’utile netto per azione (EPS) di oltre il 5% medio annuo nel periodo di piano, beneficiando dell’effetto del programma di acquisto di azioni proprie condotto nel corso del 2018; maggiore efficacia operativa (progetto “smart gas” per la manutenzione della rete con nuove tecnologie, ricorso a droni e satelliti per il monitoraggio degli asset, misurazione real-time dell’assetto geologico del territorio, efficienza energetica); riduzione delle emissioni di metano (campagna di misura ed eliminazione delle emissioni, adozione delle migliori tecnologie disponibili, utilizzo di nuove apparecchiature a minore o nullo impatto ambientale); investimenti per la transizione energetica (i già menzionati investimenti nel biometano, nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica, l’analisi degli impatti sulla rete dell’idrogeno e del mix idrogeno-gas naturale, lo studio di iniziative di power-to-gas). E, in generale, una crescente attenzione all’innovazione e al rafforzamento delle competenze distintive.

Snam, sostenibilità e valori ESG

La sostenibilità ambientale, economica e sociale è parte integrante della strategia di crescita di Snam.

Per quanto riguarda l’ambiente, anche grazie al progetto TEC, il nuovo piano prevede in particolare una riduzione del 25% delle emissioni di metano al 2025 (-15% al 2022), rispetto al precedente target del 10% al 2021.

Per quanto riguarda la dimensione sociale, è stato lanciato il nuovo programma Snam4Safety per la sicurezza sul lavoro dei dipendenti e dei fornitori. Snam ha inoltre avviato lo scorso anno una Fondazione per la realizzazione di progetti sociali sul territorio italiano e ha lanciato lo Snam Institute, che eroga circa 90mila ore annue di formazione ai dipendenti della società. L’impegno per la parità di genere ha portato a un aumento del 10% del numero di donne in azienda negli ultimi due anni.

I valori ESG (environment, social, governance) sono perfettamente integrati nella corporate governance di Snam, che è una delle quattro aziende ad avere stretto una partnership globale con Transparency International per la lotta alla corruzione. Snam sigla un “patto etico e di integrità” con tutti i propri fornitori: nel solo 2018 sono state effettuate circa 1.700 verifiche reputazionali.

Snam, nuovi servizi output-based e Snam Global Solutions

Il quinto periodo di regolazione, come confermato anche dal documento di consultazione finale, prevede l’introduzione di ulteriori performance based-incentives che saranno volti a misurare la performance di Snam rispetto alle condizioni delle proprie infrastrutture, al funzionamento del mercato, all’ambiente e alla sostenibilità, oltre che alla qualità del servizio. Pertanto, anche prendendo spunto dalle performance realizzate rispetto alle attività di bilanciamento, Snam ritiene di poter contare su un crescente contributo ai propri ricavi rispetto a quanto riportato fino a oggi. 

In particolare, i servizi legati al regime di bilanciamento introdotti a fine 2016 hanno consentito di incrementare la liquidità, anche grazie ai miglioramenti nella previsione della domanda del giorno successivo mediante un innovativo modello previsionale proprietario.

Per quanto riguarda i servizi dedicati agli operatori internazionali del settore gas, Snam Global Solutions sta gradualmente espandendo il proprio portafoglio di contratti e supportando la strategia di sviluppo della società sia rispetto alla gestione integrata dei fabbisogni di reti di trasporto e stoccaggio che alle competenze tecnologicamente avanzate di servizi di gestione di infrastrutture.

Complessivamente gli incentivi output-based e Snam Global Solutions genereranno circa 250 milioni di ricavi cumulati nel periodo 2018-2022.

Snam, rafforzamento del piano di efficienza

Nell’ambito del piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, Snam ha semplificato i processi e l’organizzazione, ad esempio con l’integrazione delle attività di manutenzione di trasporto e stoccaggio. Tale piano ha consentito di ridurre i costi e migliorare la qualità e il time to market. Inoltre sono state lanciate una serie di iniziative volte alla riduzione strutturale di alcuni costi esterni e alla rinegoziazione dei contratti di fornitura.

Alla luce dei positivi risultati ottenuti nel corso del 2017, dell’ulteriore accelerazione del 2018 (oltre 30 milioni di risparmi attesi a fine anno) e delle nuove opportunità previste anche dal progetto TEC, l’obiettivo di efficienza al 2022 è stato incrementato a oltre € 60 milioni, rispetto a € 50 milioni previsti nel precedente piano al 2021.

Snam, strategia di internazionalizzazione e consociate

Il contributo delle società consociate internazionali (TAG e GCA in Austria, Téréga in Francia, TAP, Interconnector in UK e DESFA in Grecia) sarà superiore a € 160 milioni nel 2022 (superiore a € 220 milioni considerando anche Italgas, rispetto al precedente target di € 200 milioni), consolidando la leadership europea di Snam.

Il closing dell’acquisizione del 66% di DESFA da parte del consorzio guidato da Snam è atteso entro la fine del 2018. Si ricorda che, al netto del finanziamento ottenuto, l’impegno in equity di Snam ammonterà a € 119 milioni. Per quanto riguarda TAP, di cui Snam è azionista al 20%, il progetto è completato per più dell’80% e i lavori sul tratto italiano sono recentemente ripresi dopo la pausa estiva. Si confermano le attese di completamento dell’opera nel corso del 2020.

Snam, ottimizzazione della struttura di debito e finanza sostenibile

L’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi due anni ha portato a una riduzione del costo medio del debito dal 2,4% del 2016 a circa 1,5% nei primi nove mesi del 2018 rispetto alla guidance dell’1,8% e all’aggiornamento all’1,6% del luglio scorso.

Le azioni implementate consentono inoltre di ridurre i rischi connessi a un potenziale cambiamento dello scenario macroeconomico globale, in particolare grazie a: una struttura finanziaria caratterizzata da 3/4 del debito a tasso fisso e una vita media del debito a medio-lungo termine superiore a 5 anni; una strategia di pre-hedge che ha bloccato i tassi per circa il 40% delle emissioni previste nei prossimi tre anni; tre esercizi di liability management (per oltre € 4 miliardi) eseguiti nel periodo 2015-2017 e continui sforzi di pre-funding; 3,2 miliardi di linee di credito sindacate non utilizzate al 30 settembre 2018 e in scadenza tra il 2022 e il 2023.

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