Spread, i mercati credono alla pax contiana. Di Maio e Salvini li ascoltino
Dopo il richiamo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono telefonati e cordialmente hanno sbloccato lo sblocca-cantieri. Sbloccando anche finalmente in maniera definitiva, dopo due mesi di litigi, l’attività di governo? Già, perché con la crescita da prefisso telefonico a un passo dallo zero, bisogna tornare a convincere i mercati che la sostenibilità del debito pubblico non è in discussione. Come dicono gli americani, è lì la polpa ("the beef is there").
A giudicare dalle ultime schermaglie sul super-emendamento che avrebbe eliminato il codice degli appalti solo qualche ora dopo la conferenza stampa del premier, parebbe che Lega e M5S siano ancora preda dei narcisismi elettorali. Nella banchi della maggioranza in Parlamento il pessimismo è alto.
Sul mercato secondario, lo spread Btp-Bund ha ritracciato dai 294 punti base di ieri al suono della campanella fino ai 273 di oggi. Gli analisti finanziari interpellati da Affaritaliani.it spiegano che si è trattato solo di ricoperture sui titoli italiani da parte degli investitori dopo le massicce vendite della scorsa settimana, vendite che hanno riportato lo spread a un soffio dalla quota psicologica dei 300 punti.
“Il differenziale con i decennali tedeschi non ci mette niente a risalire, anche perché le due forze di maggioranza hanno vedute totalmente diverse sugli investimenti e lo spread non scenderà sotto la soglia dei 230, quota sotto la quale possiamo dirci fuori pericolo”, ha spiegato ad Affari Vincenzo Longo, market strategist di IG Markets.
Che l’intesa sullo sblocca-cantieri non sia solo uno slancio privo di continuità. M5S e Lega sotterrino l'ascia di guerra, dimenticandosela. A buon intenditor…
@andreadeugeni
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