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Economia
Spread, Lega: anche da Draghi ricette sbagliate. In Ue vogliono un Monti 2.0
Manovra: Di Maio, ricetta diversa da Draghi per ridurre debito - "Sono d'accordo con Draghi, bisogna diminuire il debito pubblico. La nostra manovra ha come obiettivo quello di aiutare le fasce piu' deboli e facendo questo si abbassa il debito pubblico". A dirlo e' il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, rispondendo alle preoccupazioni del presidente Bce Mario Draghi. "Le preoccupazioni di Draghi sono le nostre, con questa manovra il debito calera'. Abbiamo lo stesso obiettivo che portiamo avanti con una ricetta diversa", ha aggiunto Di Maio a margine di un evento a Milano.
















"Le affermazioni di Mario Draghi sono quantomeno curiose. Oggi scopriamo che il rialzo dello spread è anche colpa di chi sfida l'Unione europea". Con queste parole Claudio Borghi, presidente leghista della Commissione Bilancio della Camera, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le parole del presidente della Banca Centrale Europea. "E' davvero strano, non avevo mai saputo o pensato che sfidare la Ue comportasse un aumento del differenziale. Forse è una nuova forma di sanzione. Prima eravamo abituati alle sanzioni tradizionali della Commissione, ora c'è anche il rialzo dello spread. Peccato che la Francia abbia sforato il 3% per dieci anni senza alcun aumento del differenziale".

Insomma, Draghi come Juncker e Moscovoci contro il governo italiano... "Siamo di fronte ad una serie costante di richieste da parte dell'establishment europeo che ci dice di compiere scelte sbagliate e francamente non capiamo bene il motivo di tutto ciò. Draghi ci siega che i Paesi che non fanno consolidamento fiscale sono deboli in caso di choc, ma quello che afferma è proprio uno choc", spiega Borghi. Che aggiunge: "Se procedo con il consolidamento fiscale come ha fatto Monti mi trovo poi dodici trimestri di recessione, di che parliamo? In sostanza, per paura dello choc dovremmo varare un consolidamento fiscale che di per sé è uno choc per l'economia. Non capisco proprio che cosa ci sia di attraente in questo discorso".

"In sostanza è come se ci dicessero che dobbiamo darci delle coltellate altrimenti ce le dà un altro. Ma Draghi dimentica i risultati delle politiche di austerità e dimentica soprattutto che lo spread ubbidisce alle scelte della Bce e non è certo un fulmine che viene dal cielo".

Juncker, Moscovici, Merkel, Macron e ora Draghi. C'è un disegno contro il governo italiano? "E' del tutto evidente che non stiamo simpatici ed è chiaro che sarebbero ben felici se ce ne andassimo e se arrivasse qualche Monti 2.0 per dimostrare che i governi ribelli finiscono male", conclude Borghi.

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