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Economia
Spread, Usa, Bce, Ue e banche: sull'Italia i fantasmi della tempesta perfetta

Nessuno nel parterre di Piazza Affari vuole evocarla. Ma le fiammate dello spread di questi giorni con i rendimenti sui Btp decennali che sono risaliti sopra il 2,7%, ormai a pochi punti dai corrispettivi greci (penalizzando in Borsa le banche orfane della crescita economica) riporta il pensiero degli operatori alla tempesta perfetta del 2011 sul debito sovrano che si abbattè sull’Italia.

borsa nasdaq wall street
 

Tutti i centri di potere internazionali risollevano nello stesso momento il problema della sostenibilità di lungo termine delle nostre finanze pubbliche. Dubbi rinforzati dai rilanci di Matteo Salvini sulla flat tax per famiglie e imprese e che farebbero lievitare la prossima legge di Bilancio a una quota monstre di 64 miliardi di euro (mentre il governo deve ancora finire di smaltire i precedenti impegni di 18 miliardi di privatizzazioni entro dicembre).

Sui conti pubblici italiani oggi sono piombati i giudizi pesanti, nell’ordine, dell’”amico” (di Giuseppe Conte) Donald Trump, della Bce e della Commissione europea che ha spedito la lettera al Tesoro per chiedere lumi sulla deriva del nostro debito. Posizioni che mettono in cattiva luce i nostri Btp sui mercati mentre fra gli investitori è già scattato da giorni un clima di flight to quality che li spinge alla ricerca di asset più sicuri come i Bund mentre le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina sono a un passo da una nuova deflagrazione.

lagarde draghi ape
 

Nel rapporto semestrale diffuso stamane dal Tesoro americano sulle politiche valutarie dei partner commerciali degli Usa, anche l'Italia è entrata a far parte di un gruppo ora composto da un totale di nove partner commerciali degli Usa (Cina e Germania in cima), le cui politiche economiche e valutarie sono monitorate attentamente dall'amministrazione Trump per individuare pratiche "ingiuste" o squilibri eccessivi. Lista nera che fra qualche mese potrebbe costarci l’innalzamento i barriere commerciali da parte di Washington nei confronti del nostro export, leva fondamentale in questo momento della nostra (bassa) crescita. Compromettendola definitivamente (mentre potrebbero scattare anche i dazi nei confronti dell’auto tedesca, azzoppando la locomotiva economica tedesca).

borsa
 

La fotografia che l'amministrazione Trump ha scattato dell'Italia (che richiama a grandi linee quella del Fmi) mette in evidenza che l’alto debito pubblico "è una fonte cruciale di vulnerabilità e che i piani sulla legge di bilancio proposti "hanno aumentato le preoccupazioni sulla sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche". In sostanza, una bocciatura sonora di reddito di cittadinanza e di quota 100, fino ad ora le due misure principe del governo gialloverde e che sono alla base di quelle che gli Usa vedono come voci di spesa destinate probabilmente a salire "portando incertezza nell'outlook fiscale e finanziario" del Paese.

mustier messina
 

La visione di Washington è condivisa dalla Bce che nel proprio rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria evidenza come stiano crescendo i i rischi sull'andamento della crescita economica, aumentando le sfide per la stabilità finanziaria”. “Se i rischi al ribasso della crescita si materializzassero - avvertono i tecnici dell’Eurotower - i costi del finanziamento per i debiti sovrani più vulnerabili aumenterebbero, il che potrebbe mettere in evidenza le preoccupazioni sulla effettiva sostenibilità del debito” e “alcuni Paesi potrebbero trovarsi a dover affrontare le possibili ricadute se i mercati dovessero riconsiderare i rischi del debito sovrano". Indiziato speciale l’Italia.

Europee Puglia Salvini
 

Sul mercato secondario lo spread è in leggera discesa (a 282) rispetto ai 284 punti di ieri, ma resta sempre su livelli elevati dopo aver però toccato un massimo intraday a 292 punti, ai massimi da dicembre, mentre viene recapitata al Tesoro la lettera di richiesta di chiarimenti da parte della Commissione europea per non aver fatto sufficienti progressi sul debito nel 2018. Una lettera che potrebbe sfociare in una domanda di correzione contabile o nella richiesta dell'apertura di una procedura d’infrazione (con 3,5 miliardi di euro di multa finale) il 5 giugno in occasione della pubblicazione a Bruxelles del country report della Commissione europea sull’Italia. Appuntamento che, secondo Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, potrebbe fare schizzare lo spread oltre la soglia psicologica di 300 punti base.

Così, mentre i titoli bancari - per la febbre del differenziale Btp-Bund - tornano a zavorrare il Footsie Mib sotto quota 20mila punti (a 19.999, ai minimi da febbraio), i fantasmi della tempesta perfetta tornano a materializzarsi nella testa degli operatori, mentre la Bce evidenzia come, a causa dell’abbassamento dei rendimenti dei sicuri Bund o Oat francesi, i portafogli delle banche di titoli di debito sovrano nazionale sono rimasti elevati o sono addirittura cresciuti dall'inizio del 2018 in alcuni paesi dell'eurozona, inclusa l'Italia e il Portogallo. Una ricerca di rendimenti che, con il caro-spread a un passo dall’avvitamento, rischia di farle rimanere in trappola. Un quadro di 8 anni fa che in Borsa molti hanno ancora presente. Ma stavolta a Francoforte a salvarci non ci sarà Mario Draghi (in uscita) con il suo "whatever it takes" e il quantitative easing

Ci ha pensato il vicepresidente dell'Eurotower Luis DeGuindos a far capire come a Francoforte la musica per il nostro Paese sia cambiata: "Ogni volta che le tensioni fra Roma e Bruxelles salgono lo spread dell'Italia registra aumenti e questo conferma come sia importante seguire le regole". 

twitter11@andreadeugeni

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