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Economia
Srm (Intesa Sanpaolo), attivo nel Mezzogiorno 1/3 delle imprese italiane

Un terzo delle imprese attive in Italia, vola l’interscambio con l’estero, aumenta  il numero degli occupati, cresce dello 0,5% il Pil del Mezzogiorno. Con stime di crescita a fine 2019 in quest’area del Paese in calo allo 0,1%. Lo rileva il Bollettino statistico 2018 di Srm, il Centro studi legato ad Impresa Sanpaolo, che Affaritaliani è in grado di anticipare. Secondo gli analisti di Srm, a fine 2018 nel Mezzogiorno risultavano attive un milione e 700 mila imprese, 1/3 delle imprese attive nel Paese. Rispetto al 2017, il dato è in aumento (+0,3%). Guardando alla forma giuridica, si riduce il numero delle imprese individuali (-0,9%) e delle società di persone (-2,3%), mentre crescono considerevolmente le società di capitali (+6,4%), una tendenza comune alle altre aree del territorio nazionale. Ad eccezione del comparto agricolo (+0,1%), si riduce il numero di imprese in tutti i principali macro-settori: commercio (-0,8%), manifatturiero (-0,6%) e costruzioni (-0,1%).

Sempre ne periodo considerato, la forza lavoro nel Mezzogiorno risulta pari a 7 milioni e 564mila individui (il 29,1% del totale nazionale), in calo dello 0,4% rispetto al 2017. Il numero di occupati sale invece a 6 milioni e 173mila persone (+0,8%), mentre i disoccupati è scendono a un milione e 391mila unità (-5,3% contro -5,1% nel Centro-Nord e -5,2% in Italia). Il tasso di occupazione sale a sua volta al 34,7%, mentre quello di disoccupazione migliora lievemente (al 18,4%, dal 19,4% del 2017); in miglioramento anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 51,4% a 48,4%) e quello femminile (da 21,8% a 20,9%). Soddisfacenti i dati relativi all’interscambio commerciale. Nel 2018 il Mezzogiorno registra un interscambio commerciale con l’estero pari ad oltre 103,7 miliardi di euro, in aumento del 7,6% rispetto all’analogo periodo del 2017; le importazioni sono invece pari a 54,5 miliardi (+9,5%) e le esportazioni pari a 49,3 miliardi (+5,5%). Gli analisti rilevano che alla diminuzione delle esportazioni verso i Paesi del Mediterraneo (-4,9%), fa invece riscontro l’incremento delle vendite verso l’area euro che costituisce il principale mercato di riferimento dell’export meridionale che registra una crescita dell’8%. Con riferimento ai principali comparti manifatturieri e in termini di export, risultati positivi vengono dalle vendite dei mezzi di trasporto (+8,7%), energia (+11,9%), alimentare (+2,2%). In calo invece gli articoli farmaceutici (-2,4%) e della meccanica (-6,7%).                        Srm prende in considerazione anche la programmazione 2014-2020 che assegna al Mezzogiorno risorse per 22,3 miliardi di euro comprensivi di cofinanziamento regionale, relativi per l’80% ai Fesr. A fine 2018, l’attuazione in termini di spesa è pari al 15,4% della disponibilità complessiva, mentre in termini di risorse impegnate si raggiunge il 76,6%. Per contro, procede celermente l’attuazione dei sedici Patti per il Sud siglati nell’ambito del Masterplan per il Mezzogiorno con Regioni e Città metropolitane relativi ai progetti ritenuti prioritari. I dati di Srm mostrano come oltre il 62% dell’assegnazione finanziaria, pari a 40,6 miliardi di euro, sia coinvolto in qualche forma di procedura di spesa.


 

 
 

 

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