Economia
Srm (Intesa Sanpaolo) e Contship Italia, un'indagine sui corridoi logistici

La relazione Italia-Asia è la più sviluppata. Guidano questa rotta il 58% delle imprese lombarde e il 39% di quelle in Emilia Romagna. Genova è il porto leader
Uno studio di Contship e Srm, Centro studi legato a Intesa Sanpaolo, sui traffici marittimi nazionali, basato su un’indagine che ha riguardato oltre 400 aziende della logistica, rileva che la relazione Italia-Asia è la più sviluppata. Guida questa rotta la Lombardia con il 58% delle imprese, seguita dal Veneto con il 39% (il 41% delle merci è tuttavia diretto verso l’America del Nord) e dall’Emilia Romagna, rispettivamente con il 47% e il 44%. Sono le tre regioni che insieme registrano il 40% del Pil e il 52,7% dell’import-export del Paese. Lo studio evidenzia inoltre che se i principali porti di riferimento per le imprese sono Genova, La Spezia e Venezia, la strada resta la modalità di collegamento con gli scali, con l’intermodale (19%) che stenta ancora ad accelerare. L’indagine rileva infine che la maggior parte delle imprese esternalizza la logistica. Nel caso dell’export lo fa l’85% delle imprese, per l’import il 71%. Per quanto riguarda le clausole contrattuali utilizzate, prevalgono le aziende che utilizzano la resa Ex-works (costi e rischi del trasporto a carico del compratore): il 64% nel caso delle esportazioni, il 46% per le importazioni.
Il principale mercato in import ed export del panel selezionato sono i paesi asiatici; questo in un momento in cui è forte il dibattito sulla Belt & Road Initiative e su quale posizione debba assumere il nostro Paese nei confronti di questo progetto cinese che ormai è diventato realtà. L’indagine di Contship e Srm si propone di individuare anche le variabili logistiche cui le imprese manifatturiere danno maggiore importanza e quelle di cui sono maggiormente soddisfatte rispetto al sistema logistico di riferimento. Sono presenti anche spaccati regionali che vengono offerti per mostrare le differenze territoriali nella valutazione complessiva dei servizi di cui si fruisce. Il risultato finale di questa analisi è il QLI2-Quality Logistics Italian Index elaborato complessivamente per le regioni e singolarmente per ciascuna di esse.
In definitiva, lo studio di Contship e Srm sui corridoi marittimi e sull’efficienza logistica offre una interessante chiave di lettura di come le imprese manifatturiere organizzano la propria logistica in import ed export di merce containerizzata e quali sono i driver su cui puntare sempre più nel futuro per aumentare la competitività del sistema complessivo.
“Contship ha deciso di promuovere questo studio cosciente del fatto che le aziende manifatturiere competono in maniera sempre più rilevante attraverso le loro supply chain. È inoltre evidente come i consumatori finali, seppur ancora inconsapevoli del ruolo strategico della logistica, stiano assumendo una centralità nei processi di mercato con pretese nuove e sempre più stringenti in termini di luoghi e tempi di consegna. In Italia, come in Europa, permangono i vecchi problemi e nascono nuovi ostacoli che si frappongono allo sviluppo di una politica dei trasporti integrata e sostenibile”, afferma Daniele Testi, direttore Marketing e Corporate Communication del Gruppo Contship Italia. “Nel 2019 Contship celebra 50 anni di attività da operatore indipendente e con questa iniziativa vuole contribuire al dibattito sulla necessità di modernizzare il modello della logistica primaria. Crediamo sia necessario accorciare la distanza tra committenza e operatori, troppo spesso ingaggiati sul tema del costo e troppo poco sulla creazione di valore attraverso le leve dell’innovazione digitale e della sostenibilità. Il QLI2 sembra registrare una scarsa attenzione su queste tematiche nonostante sia evidente che su questi fattori ci giocheremo la sfida competitiva del futuro”.
“La sinergia che abbiamo con Contship ha una valenza strategica per un centro studi come il nostro, fortemente orientato a fornire agli operatori marittimi analisi e dati che abbiano poi anche risvolti pratici ed operativi”, sottolinea a sua volta Alessandro Panaro (nella foto), responsabile Maritime & Mediterranean Economy di Srm. “Il lavoro effettuato ha un approccio innovativo ed è rivolto a fornire indicazioni su quali sono i corridoi marittimi che canalizzano il nostro import-export via container, i porti maggiormente utilizzati e le modalità logistiche - in termini contrattuali - più diffuse presso le imprese che lavorano con l’estero. Non dimentichiamo infatti che l’Italia realizza oltre un terzo del proprio interscambio commerciale via mare per un totale di oltre 240 miliardi di euro. Altro obiettivo importante è stata la costruzione di un indice rivolto a valutare, da parte delle imprese, l’efficienza delle nostre infrastrutture e dei processi logistici; questi parametri monitorati nel tempo, potranno fornire indicazioni anche per il decisore pubblico circa le giuste policy che il nostro Paese deve adottare per essere più competitivo”.