Stefanel, allarme dei revisori di Ernst&Young: continuità aziendale a rischio
Si complica la situazione aziendale per il gruppo nordestino dell'abbigliamento. Da tempo si cerca un cavaliere bianco
Prima il cavaliere bianco. Poi ora i revisori dei conti che si rifiutano di vistare il bilancio. Si complica la situazione per Stefanel, gruppo nordestino dell'abbigliamento, ai tempi d'oro, negli anni '90 per intendersi, grande concorrente di Benetton, prima che il fast fashion invadesse il mercato dell'abbigliamento e che ora non riesce a scrollarsi di dosso un lungo percorso di difficoltà.
Nella Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato, i revisori contabili di Ernst&Young esprimono forti dubbi sul futuro del gruppo, evidenziando l’esistenza di “profili di incertezza” che “fanno sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare sulla base del presupposto di continuità aziendale e quindi della capacità di realizzare le attività e onorare le passività nel normale corso della gestione”.
C'è di più. "Sulla base incertezze descritte nel paragrafo Elementi alla base della dichiarazione di impossibilità di esprimere le nostre conclusioni", E&Y si è detta impossibilitata di formulare conclusioni sulla conformità del bilancio. Una tegola non inattesa per il gruppo dell'abbigliamento visti i numeri. La perdita netta consolidata nei 6 mesi del 2016 è stata di 13,3 milioni, ma soprattutto non c'è più capitale dato che il patrimonio consolidato è ora negativo per 11,5 milioni. Su una situazione che urge una nuova (l'ennesima) iniezione di capitale incombe la zavorra storica di Stefanel: quel debito con le banche da 85 milioni che è al suo quarto giro di mancato rimborso.