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Economia
Sul dopo-Renzi Mediobanca e Intesa fanno la pace: Padoan è l'uomo adatto

di Andrea Deugeni
twitter11@andreadeugeni

Dei diversi scenari che iniziano a delinearsi per il dopo-Renzi quello di un governo Padoan, capace di traghettare il Paese alle nuove elezioni e mettendo al contempo in sicurezza legge di Stabilità e rapporti con Bruxelles (che guardano ancora con titubanza alla manovra italiana sfora-accordi), è quello che più piace ai mercati e ai big del mondo della finanza tricolore. Quello di Pier Carlo Padoan è un nome su cui si ritrovano anche due blasonati attori del capitalismo italiano che nel 2016 si sono dati battaglia su diversi fronti, a partire da Rcs. Ovvero Mediobanca e Banca Intesa. In un report ad hoc sulla vittoria del No al referendum e sulle dimissioni di Matteo Renzi, gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno infatti scritto di attendersi "un governo Padoan la prossima settimana quale scenario più probabile".

L'esito del voto, proseguono gli esperti, "uccide l'Italicum e richiede una nuova legge elettorale" e potrebbe essere nell'interesse di tutti "guadagnare tempo fino al 2018: del Pd per digerire la sconfitta e convocare un nuovo congresso per ridiscutere la leadership di Renzi, di Forza Italia in attesa che la Corte europea di giustizia decida sull'eleggibilità di Berlusconi, del Movimento 5 Stelle che difficilmente è pronto a gestire un potenziale successo". Il numero uno di Intesa-Sanpaolo, Carlo Messina, entra nel merito e spiega poi cosa rappresenterebbe l'attuale ministro dell'Economia a Palazzo Chigi per i diversi "stakeholder dell'Italia". "Abbiamo assolutamente bisogno di una persona con una significativa reputazione con gli investitori, la Commissione, la comunità e Renzi l'aveva, ma Padoan è assolutamente la persona giusta a mio avviso", ha sottolineati infatti il Ceo del primo istituto di credito italiano. "La reputazione è il punto chiave di successo se vuoi guidare un Paese nel quale stai accelerando sulle riforme", ha concluso il top-manager.

La figura di Padoan, che all'inizio del governo Renzi era servita a rassicurare i mercati circa l'impegno delle forze politiche dopo le elezioni del 2013 che non ha decretato vincitori assoluti a mantenere la barra dritta sui conti pubblici dopo l'esperienza del governo tecnico Monti, servirebbe dunque ora per placare la potenziale instabilità finanziaria sul nostro Paese (lo spread è tornato a salire) e riuscire a centrare l'obiettivo della ricapitalizzazione dei due colossi bancari del nostro Paese: in ordine di tempo per sbarco sui mercati, Mps e UniCredit (ma ci sono anche i mal di pancia di Carige). Operazioni con cui l'intero sistema bancario deve rastrellare sui mercati circa 20 miliardi di euro

La vittoria del No al referendum, oltre ad aprire il rebus sul nuovo esecutivo, rende ancora più urgente garantire l'approvazione rapida della legge di Bilancio. Manovra sulla quale peraltro pende il giudizio sospeso da parte della commissione Ue che ha individuato il rischio di sforamento dei requisiti fissati dal patto di Stabilità. Dopo il via libera della Camera, ora tocca al Senato varare la manovra e a questo punto sembra scontato un senza modifiche rispetto al testo licenziato in prima lettura, considerando i tempi stretti e la necessità di rassicurare i mercati. Il rischio dell'esercizio provvisorio è stato già escluso da Matteo Renzi la scorsa settimana e il premier ieri sera ha di nuovo assicurato che il completamento dell'iter della legge di bilancio sarà garantito.

Il punto è capire in che modo e, soprattutto, se Renzi accetterà di rimanere in carica per portare al varo la manovra o se lascerà, come sembra, il testimone a un eventuale successore. Tecnico o istituzionale che sia. Anche l'Europa, per bocca del commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, (oggi all'Eurogruppo a cui, guarda caso, Padoan non ha partecipato), ha fatto già capire che l'opzione Padoan è quella che gradisce di più. "E' un politico dalle grande qualità", ha sentenziato il principale interlocutore dei Paesi di Eurolandia con Bruxelles in tema di conformità dei conti pubblici con il Patto di Stabilità. Come dire: il mix è perfetto, Pier Carlo Padoan non è solo un uomo di numeri. E' una figura completa. Ha anche  le doti necessarie per entrare a Palazzo Chigi.

Tags:
padoan mediobanca banca intesa messina europa dopo renzi mercati





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