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Economia
Sviluppo sostenibile e sostegno a imprese nel Piano industriale di CDP al 2021

200 miliardi di euro in tre anni a supporto di imprese, infrastrutture e territorio: il Gruppo Cassa depositi e prestiti mobiliterà oltre 110 miliardi di euro di risorse proprie per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del Paese, attivando oltre 90 miliardi di risorse aggiuntive da investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali.

È sviluppo sostenibile la parola chiave di questo Piano. A confermarlo è il Presidente di Cassa depositi e prestiti, Massimo Tononi che ai microfoni di Affaritaliani.it ha commentato: “Vi è larga consapevolezza che i tradizionali modelli di sviluppo non sono più sostenibili sotto il profilo ambientale, ma anche sotto quello economico e sociale. Il programma di CDP per il futuro è di preservare l’equilibrio economico-finanziario e di garantire al nostro Paese, nelle diverse articolazioni territoriali, uno sviluppo sostenibile che significa inclusivo, a tutela dell’ambiente e della tenuta sociale dei territori”.

“Quelli individuati in questo Piano sono obiettivi molto ambiziosi e alla Cassa servono energie ancora maggiori per promuovere lo sviluppo sostenibile. La sostenibilità deve diventare per noi non un effetto collaterale, ma un elemento fondante con cui valutare la validità delle nostre strategie”.

“Sono 26 i milioni di cittadini che ci affidano i loro risparmi”, ha continuato Tononi, “e sono presenti su tutto il territorio nazionale: è dunque nostro compito occuparci dei territori e delle comunità; una responsabilità curare i loro interessi. Diciamo pertanto no agli investimenti a rischio e sì a quelli che hanno un effetto moltiplicativo per tutta la collettività. Vogliamo essere acceleratore per lo sviluppo dei settori primari del Paese come le imprese e le infrastrutture. E per farlo, dobbiamo essere più proattivi rispetto al passato”. Ciò richiede, a detta di Tononi, “un grande impegno organizzativo e delle sinergie tra le diverse competenze che abbiamo al nostro interno”.

Imprese, infrastrutture, cooperazione e partecipazioni strategiche: le 4 aree strategiche

Quattro sono le principali linee di intervento del Gruppo che si attesta a 420 miliardi di attivo ed è primo investitore in Borsa Italiana: imprese, infrastrutture, cooperazione e grandi partecipazioni strategiche.

Alle imprese CDP ha dedicato 83 miliardi di euro per sostenerle con un’offerta integrata, vicina alle loro esigenze e focalizzata su innovazione, crescita ed export. A sottolinearlo più volte durante la presentazione del Piano industriale che si è tenuta oggi a Roma è stato l’Amministratore Delegato del Gruppo CDP Fabrizio Palermo che ad Affaritaliani.it ha dichiarato: “Questo piano punta, in primis, a un sostegno importante alle imprese che passa attraverso il sostegno all’innovazione, alla crescita domestica e internazionale con vari strumenti, in particolare un forte aiuto alle esportazioni anche per le medie e piccole imprese. Questo significa creare prodotti digitali dedicati e garantire maggiore accesso al credito per le PMI. Tutto passerà attraverso una maggiore vicinanza alle imprese stesse e ai territori attraverso il canale digitale”.

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Per fare ciò, ha chiarito Palermo “abbiamo mutato le logiche di intervento. Innanzitutto vogliamo essere finanziatori di lungo periodo con logiche anticicliche, vogliamo sviluppare una complementarietà con il sistema bancario, attrarre sempre più risorse pubbliche e private, con un’attenzione al territorio e alla sostenibilità. Gli obiettivi prioritari sono il recupero dello sviluppo economico del Paese, l’innovazione, la produttività, l’aumento della competitività e della crescita dimensione delle imprese. Fondamentale è anche il miglioramento della qualità delle infrastrutture”.

“Da un’offerta parcellizzata come quella attuale vogliamo passare a un’offerta integrata alle esigenze delle imprese”, ha continuato Palermo; “da finanziatore di infrastrutture a promotore delle stesse, da gestore della cooperazione ad attore, da un portafoglio frammentato a uno organizzato per settori”.

Quanto alle imprese, saranno interessate le grandi come le medie e le piccole, persino le startup con la leva equity e interventi decisivi sul venture capital. Tra i settori maggiormente interessati, meccanica, agroalimentare e white econonomy.

In ambito Pa, la Cassa ha stanziato 25 miliardi di euro e disposto la creazione di una nuova entità dedicata, che affiancherà la Pubblica Amministrazione nella progettazione e sviluppo delle Opere con focus su energie rinnovabili, digitalizzazione e servizi di pubblica utilità.

In quest’ottica è previsto il rafforzamento della collaborazione con la PA per rilanciare investimenti e innovazione, anche attraverso rinegoziazioni e anticipazioni per facilitare l’accesso a fondi nazionali e europei e il pagamento dei debiti verso le imprese; l’incremento di interventi diretti sul territorio, con l’avvio di Piani Città per la riqualificazione di aree urbane, e di iniziative a supporto del turismo (fondo per la riqualificazione di strutture turistiche, in particolare al Sud) e di arte e cultura; il sostegno ai servizi di pubblica utilità come salute (innovazione sanitaria e senior housing), casa (social housing) e istruzione (student housing e student loan).

Anche nel settore della cooperazione ci sarà un’unità dedicata per promuovere la crescita dei Paesi in via di sviluppo e sono 3 i miliardi dedicati. Infine, sulle partecipazioni strategiche, Palermo conferma un impegno al fine di gestire il portafoglio anche in logica industriale di lungo termine. L’obiettivo da perseguire è triplice: favorire la creazione di competenze industriali nelle filiere strategiche del sistema produttivo; sostenere le opportunità di cooperazione tra le società partecipate; supportare la crescita delle numerose imprese che rientrano nelle catene di generazione del valore.

Il risparmio degli italiani al centro del Piano industriale di CDP

Con il Piano approvato oggi, CDP si pone l’obiettivo di attivare complessivamente 203 miliardi di euro tra il 2019 e il 2021 (+32% rispetto al triennio 2016-18), contribuendo in maniera significativa alla crescita sostenibile del Paese. Si tratta di una cifra rilevante, che sarà ottenuta dall’impiego di 111 miliardi (+23%) di risorse proprie e dall’attivazione di 92 miliardi di euro (+47%) di risorse da investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali. Tutti gli interventi previsti verranno realizzati assicurando l’equilibrio economico-patrimoniale e, quindi, la piena tutela del risparmio che le famiglie affidano a CDP attraverso Buoni e Libretti postali.

Il sostegni degli azionisti al Piano industriale di CDP

Presente al lancio del Piano il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria in qualità di azionista pubblico di CDP. Durante il suo intervento Tria ha sottolineato: “La CDP per le elevate competenze finanziarie e industriali di cui è dotato deve svolgere un ruolo di complementarietà alle politiche del Governo e di accelerazione. Alcuni dicono che possa essere uno strumento di politica industriale, per me non è uno strumento ma un attore. Dalla Cassa ci aspettiamo un ruolo incisivo e di lungo periodo per l’economia italiana che avrà effetti anche nel breve. Come? Intervenendo sulle infrastrutture, sulla trasformazione digitale, sulla transizione energetica ecc.”.

Anche Giuseppe Guzzetti, Presidente di ACRI (l’insieme delle casse di risparmio che costituiscono l’azionista provato di CDP dal 2003), si dice totalmente d’accordo con Tria per quanto riguarda il ruolo della Cassa in questo particolare momento nel nostro Paese: “Ho vissuto insieme alla Cassa gli anni della crisi, difficili per i processi economici globali e per la tenuta del nostro Paese. In questo periodo abbiamo dato il contributo per il rilancio del Paese cercando di rafforzare gli investimenti sul piano nazionale ed europeo, soprattutto in materia di crescita sostenibile, a partire dalla condivisione di valori e di visione. Questa visione si estende alla capacità di guardare strategicamente verso orizzonti più lontani in prospettiva sistemica per il Paese”.

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