Tasse, il piano del governo. Riduzione per chi? Quando? Ecco le risposte
Il viceministro dell'Economia Enrico Morando ad Affaritaliani.it
Quali sono i progetti e i piani del governo in tema di riduzione della pressione fiscale da inserire nella prossima manovra? Affaritaliani.it lo ha chiesto al vice-ministro dell'Economia Enrico Morando. "A mio avviso la misura centrale dovrebbe essere rivolta ad introdurre una forte decontribuzione, pari al 50% degli oneri contributivi, per i neo-assunti giovani. Una decontribuzione che dovrebbe essere strutturale e cioè dovrebbe riguardare tutti i neo-assunti dal 2018 in poi. Ovviamente dovrebbe essere tale da consentire che la prestazione previdenziale rimanga quella che è oggi attraverso una fiscalizzazione degli oneri contributivi. Concretamente vuol dire che è lo Stato che versa gli oneri".
"Tutto ciò - prosegue Morando - dovrebbe poi accompagnarsi ad una misura in base alla quale, finiti i due anni, in capo a quel lavoratore giovane la riduzione rimane per tutta la vita lavorativa, in maniera tale che piano piano si estenda a tutti i lavoratori italiani una riduzione dei contributi di quattro punti, sempre tramite fiscalizzazione, due punti a favore del lavoratore e due punti a favore dell'impresa. Questo è quello che, dipendesse da me, farei. Questa operazione costa relativamente poco, anche se si tratta sempre di miliardi e non di milioni di euro, almeno per quanto riguarda il primo e il secondo anno. Quando si consolida nel tempo - aggiunge il vice-ministro - diventa una misura molto onerosa perché quattro punti di riduzione su una platea che diventa molto ampia costano cari. Può costare molto nel medio periodo, diciamo dal 2020 in poi. Da quella data, però, questa operazione potrebbe essere finanziata con l'obbligatorietà della fatturazione elettronica anche per le transazioni commerciali tra privati".
Quanto alla crescita del Pil per quest'anno Morando afferma: "Il Fondo Monetario, la Commissione europea e la Banca d'Italia hanno alzato le previsioni di crescita del Pil italiano. Non spetta al governo fare previsioni fin a quando presenterà la nota di aggiornamento al Def a settembre sulla base dei dati Istat. Quelli che l'Istat ha comunicato fino ad oggi segnalano che nel corso degli ultimi sei mesi l'Italia è il Paese in cui la produzione industriale è cresciuta di più nell'intera Europa". Ma il Pil supererà l'1% a fine 2017? "Ho preso atto delle previsioni della Banca d'Italia e del Fondo Monetario che sono ben oltre l'1%. Gli organismi deputati a fare previsioni stanno dicendo che la crescita del 2017 sarà nettamente superiore all'1%", conclude il vice-ministro.