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Economia
Tav, cda Telt decide rinvio dei bandi in gara
LaPresse

TAV: CDA TELT DECIDE BREVE RINVIO BANDI GARA

Alla luce della situazione e a seguito dei contatti con i Governi, il Cda di Telt "ha deciso all'unanimità un breve rinvio sulla pubblicazione dei bandi di gara, mantenendo aperta la seduta per acquisire necessari approfondimenti tecnico-procedurali" . E' quanto si legge in una nota del promotore pubblico incaricato da Italia e Francia della realizzazione della sezione transfrontaliera della linea ferroviaria Torino Lione dopo la riunione del Cda oggi a Parigi. Nel corso del consiglio il rappresentante della Commissione Europea ha reso nota una comunicazione ufficiale di Inea (Innovation and Networks Executive Agency) che indica "come condizione per la conferma dell'intera contribuzione di 813 milioni di euro la tempestiva pubblicazione dei bandi, mentre in caso contrario verrà applicata una riduzione di 300 milioni". Al termine della discussione il consiglio ha incaricato il Presidente e il Direttore Generale di Telt "di informare i due Governi dei termini della discussione odierna, delle scadenze definite da Inea e delle responsabilità conseguenti".

Tav: Ue, finanziamento 50% non e' novità

La possibilita' che la Ue finanzi in futuro fino al 50% i lavori della Tav non e' una novita', ma si tratta della proposta che la Commissione ha gia' fatto al Consiglio Ue e al Parlamento europeo in vista dell'approvazione del prossimo bilancio pluriennale 2021-20127. Lo chiariscono fonti Ue, precisando che comunque questa possibilita' e' "esplorabile" solo se se le parti decidono di procedere con il progetto. I fondi o una parte dei fondi Ue stanziati (813,8 milioni) per l'attuale periodo 2014-2020 (e anche quelli futuri) si perdono, infatti, se una parte decide di non procedere con il progetto o continua a ritardarlo, ribadisce Bruxelles. Per spiegare la questione del cofinanziamento al 50%, un portavoce della Commissione ricorda che "nella sua proposta del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, la Commissione ha proposto un bilancio totale di 30,6 miliardi di euro per la Cef, la Connecting Europe Facility, e anche di aumentare il tasso massimo di cofinanziamento per progetti transfrontalieri come il progetto Lione-Torino, dal 40% come avviene oggi al 50%. Tuttavia, questa non e' una proposta specifica per il progetto Lione-Torino e dipende dall'esito dei negoziati sul bilancio pluriennale tra il Parlamento europeo e il Consiglio", precisa lo stesso portavoce.   La Commissione ribadisce ancora una volta comunque che "i ritardi nell'attuazione del progetto potrebbero portare a una riduzione della sovvenzione UE, in linea con il principio 'usalo o perdilo': 813,8 milioni di euro del cofinanziamento CEF sono stati approvati per la prima fase dei lavori e questa somma e' subordinata ai progressi compiuti sul cantiere. Attualmente il progetto subisce un ritardo crescente in vista della sospensione di appalti pubblici importanti e finanziariamente voluminosi, su richiesta del governo italiano (e' bloccato da settembre 2018). La situazione e' attentamente monitorata dalla Commissione europea e dalla nostra Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti in contatto con le autorita' francesi e italiane. A seconda dell'evoluzione delle prossime settimane, potrebbero rendersi necessarie modifiche alla convenzione di sovvenzione per modificare la portata dell'azione, il suo calendario e quindi il livello del contributo finanziario dell'UE".   La Commissione infine non puo' escludere che possa dover chiedere all'Italia di rimborsare il contributo del CEF gia' erogato se non puo' essere ragionevolmente speso in linea con i termini dell'accordo di sovvenzione, in applicazione del principio 'usalo o perdilo'. Nessun importo puo' essere indicato in questa fase. Ma poiche' il calendario concordato non e' stato pienamente rispettato, piu' passa il tempo, maggiore e' il rischio che alcuni fondi debbano essere riassegnati in futuro", conclude Bruxelles.

 

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