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Economia
Telecom torna in utile con 1,8 miliardi. Cattaneo "mette a dieta" anche il Cda

Telecom torna in utile nel 2016. Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha chiuso il 2016 con 1,8 miliardi di euro di profitti (-70 mln nel 2015). Risultati accolti bene dagli investitori in Borsa dove il titolo ha chiuso in forte rialzo (2,63% a 0,839 euro). I ricavi, si legge in una nota, ammontano a 19,025 mld, in calo del 3,5% (-694 mln) rispetto all'esercizio 2015 (19,719 mld). In termini di variazione organica, calcolata escludendo l'effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, i ricavi consolidati si riducono del 2,6% (-501 mln). L'Ebit consolidato e' in crescita a 3,7 mld (+25,6% rispetto 2015); al netto di componenti non ricorrenti il dato sarebbe di 3,9 mld.

L'Ebitda e' pari a 8,002 mld e si incrementa, rispetto all'esercizio precedente, di 996 mln (+14,2%), con un'incidenza sui ricavi del 42,1% (35,5% nell'esercizio 2015; +6,6 punti percentuali). L'indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 25,119 mld al 31 dicembre 2016, in diminuzione di 2,159 mld rispetto al 31 dicembre 2015 (27,278 mld). Il Cda ha deliberato di convocare l'assemblea degli azionisti per il giorno 4 maggio 2017 (unica convocazione) presso l'auditorium di Rozzano (Milano). All'Assemblea sara' proposta l'approvazione del bilancio d'esercizio e la distribuzione del solo dividendo privilegiato alle azioni di risparmio, in ragione di 2,75 euro cent per azione (in coerenza con la dividend policy gia annunciata); gli importi a titolo di dividendo verranno messi in pagamento a favore degli aventi diritto, sulla scorta delle evidenze dei conti di deposito titoli al termine della giornata contabile del 20 giugno 2017 (record date), a partire dal prossimo 21 giugno 2017, mentre la data di stacco cedola sara' il 19 giugno 2017. Il Piano Strategico triennale 2017 - 2019 prevede di proseguire nel percorso di significativa trasformazione della Societa'.

E' un Piano integrato che unisce la crescita del fatturato e dell'Ebitda alla disciplina finanziaria e all'efficienza puntando a massimizzare il ritorno degli investimenti, con l'obiettivo di affermare Tim quale punto di riferimento del mercato in termini di qualita' nel Fisso e nel Mobile attraverso un approccio basato su contenuti, convergenza, servizi Ict, innovazione e prossimita' al cliente.

In vista dell'assemblea, chiamata tra l'altro a nominare il nuovo consiglio di amministrazione, il board uscente raccomanda l'eventuale riduzione del numero degli amministratori sino a 13, "pur confermando il corretto funzionamento dell'organo con l'attuale composizione a 16 membri". Per quanto riguarda la qualita' dei candidati e il mix professionale, culturale, di esperienza ritenuto ottimale per un corretto ed efficace funzionamento, il cda ritiene "utile rafforzare le esperienze di business (ad esempio nel settore del digitale e in materia di prodotti, mercati e retail) e l'esperienza manageriale (idealmente in un ruolo apicale)", mentre reputa adeguata "l'attuale composizione sotto il profilo della expertise legale, di tematiche organizzative, di controllo e di gestione del rischio". Vista la complessita' del settore e della peculiare realta' aziendale di Tim, si raccomanda inoltre "di valorizzare la conoscenza maturata on field dai componenti in carica".

Intanto, l'a.d. di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, anche consigliere Telecom, si mostra fiducioso sulla possibilita' di trovare un accordo con Mediaset. "Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno", ha detto de Puyfontaine, al termine dell'audizione in Agcom, nell'ambito dell'istruttoria avviata per verificare se sono state violate le norme del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar) dopo che Vivendi, gia' primo azionista di Telecom Italia con circa il 24%, ha rastrellato quasi il 30% del capitale di Mediaset, fermandosi sotto la soglia dell'Opa.

"Guardando al sistema dei media mondiali e guardando ai grandi competitor e agli over the top, avere l'opportunita' di creare una proposta forte tra due societa' come Mediaset e Vivendi e creare un player molto forte a livello Ue, e' un progetto fantastico", ha aggiunto de Puyfontaine, sottolineando che "ad aprile dell'anno scorso c'era un piano strategico che era valido per Mediaset e Vivendi. Abbiamo fatto molte cose come Vivendi in Italia e vogliamo essere visti come amici dell'Italia". Il manager del Gruppo francese ha poi parlato di Telecom I. definendola "una societa' molto piu' forte rispetto ad un anno fa".

Questa, secondo de Puyfontaine "e' una buona notizia. Avete visto - ha proseguito l'a.d. - i risultati di Telecom I. e tutti gli investimenti che Telecom I. fa sulla fibra. E' un segnale dell'impegno di Vivendi in Italia". Per questo, ha precisato "vogliamo essere giudicati per quello che facciamo e rendere grandi questi progetti". De Puyfontaine ha poi ringraziato il consiglio dell'Agcom e il presidente Cardani. "Abbiamo apprezzato il livello e la qualita' della discussione - ha detto de Puyfontaine - vorrei ringraziare il presidente per averci dato la possibilita' di spiegare la situazione". Con tutta probabilita', la decisione dell'autorita' delle comunicazioni arrivera' entro il 21 aprile, in quanto, nelle intenzioni dell'Agcom c'e' la volonta' di non ricorrere alla proroga per finire l'istruttoria.

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