Telecomunicazioni nel caos, dopo Vodafone anche Bt: via 55mila lavoratori

Bt Group, il colosso della banda larga britannica è in crisi nera

Dopo il clamoroso tonfo in Borsa di Vodafone in seguito all'annuncio di un taglio di 11mila posti di lavoro nei prossimi tre anni, arriva un'altra brutta  notizia dal campo delle telecomunicazioni. Il colosso della banda larga Bt Group è in grande difficoltà e il crollo alla borsa di Londra non è casuale. Gli investitori - si legge sul Sole 24 Ore - hanno decisamente accolto male i risultati annuali del gruppo di tlc per l'esercizio in corso, accompagnato dall'annuncio di massicci tagli dell'organico. Il titolo del principale fornitore di banda larga del Regno Unito ha accusato una flessione anche superiore a otto punti, scivolando ai minimi da tre mesi.

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Con l'andamento peggiore dell'indice FTSE 100 +0,55%. BT ha chiuso l’esercizio al 31 marzo 2023 con ricavi per 20,7 miliardi di sterline, in calo dell'1% e un utile pre-imposte di 1,7 miliardi (-12%), mentre l'utile netto è salito a 1,9 miliardi (da 1,2 miliardi), principalmente grazie a "super deduzioni" legate alla cessione di BT Sport, che hanno portato l’aliquota effettiva sui profitti a -10,2% dal 35% del 2022. Il gruppo - prosegue il Sole - ha inoltre reso noto di voler tagliare fino a 55.000 posti di lavoro entro il 2028-2030, riducendo l’organico quindi del 40% circa dalle attuali 139mila unità a 75-90 mila. “Entro la fine del decennio BT Group si baserà su una forza lavoro molto più piccola e su una base dei costi significativamente ridotta. Il nuovo BT Group sarà un’azienda più snella con un futuro migliore”, ha dichiarato il ceo Philip Jansen, sottolineando che "negli ultimi quattro anni il gruppo si è attenuto strettamente alla strategia e funziona".