Economia
Tesla vale il doppio di GM e Ford. Infranto anche il muro dei 900 dollari

Ieri gli analisti di Ark che hanno detto di aspettarsi che l'azione Tesla tocchi niente meno che quota 7.000 dollari nel 2024. Oggi le previsioni di uno degli azionisti, Ron Baron, secondo il quale il colosso delle auto elettriche potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di dollari di ricavi in dieci anni. Non si ferma la galoppata del gruppo fondato da Elon Musk a Wall Street che da inizio anno ha visto raddoppiare il pezzo delle azioni, dai 430 euro del 2 gennaio ai 900 euro toccati oggi, soglia da cui poi ha ripiegato.
La capitalizzazione di mercato è arrivata a 158,2 miliardi di dollari, quasi il doppio di General Motors e Ford insieme, più di Fca, Ford e General Motors messe insieme. Nella sola seduta di lunedì le azioni hanno guadagnato il 20%.
Con in portafoglio 1,63 milioni di azioni Tesla che valgono al momento un miliardo di dollari, Baron è convinto che la marcia di successo di Tesla sia destinata a continuare. "E' lungi dall'essere finita. Ci sono molte opportunità di crescita", dice.
A spingere Tesla a Wall Street è l'onda lunga dei positivi risultati trimestrali, che hanno evidenziato un utile di 105 milioni di dollari negli ultimi tre mesi del 2019. E costretto gli short seller a riposizionarsi, riducendo le scommesse contro la società di 8 miliardi di dollari dall'inizio dell'anno. I conti e la forte domanda di Model 3 hanno alimentato l'ottimismo degli analisti su Tesla, innescando una serie di revisioni al rialzo del prezzo di riferimento della colosso delle auto elettriche.
Oltre agli analisti di Ark che danno per scontato il passaggio definitivo alla guida autonoma e secondo cui il titolo potrebbe toccare 15.000 dollari nel caso più ottimista, l'ondata di buy è stata sostenuta ieri anche dal commento di Argus Research, che ha rivisto al rialzo il target sul prezzo del titolo Tesla da 556 a 808 dollari.
Argus ha anche alzato le stime sull'utile per azione a 8,01 dollari da 5,96, prevedendo che l'earning per share raddoppierà entro il 2021. La società ha motivato la decisione con i risultati di bilancio solidi riportati dal produtttore di auto elettriche la scorsa settimana. "La nostra visione positiva presuppone una continua crescita dei ricavi dal precedente modello S e modello X, nonché una forte domanda per il nuovo modello 3, che rappresentava oltre l'80% della produzione del 4Q19", ha scritto ieri Bill Selesky di Argus in una nota, secondo quanto riportato da StreetInsider.
"Nonostante ritardi nella produzione, carenze di ricambi, sovraccarico di costi di manodopera e altre difficoltà, prevediamo che Tesla trarrà vantaggio dalla sua posizione dominante nel settore dei veicoli elettrici e migliorerà le prestazioni nel 2020 e oltre", ha aggiunto. Inoltre, in Cina, dove Tesla ha recentemente annunciato l'avvio del nuovo stabilimento a Shanghai, il produttore di batterie CATL ha confermato di aver siglato un accordo per la fornitura alla casa automobilistica Usa.
Per Elon Musk, il miliardario visionario paragonato da molti a Steve Jobs, si tratta di una rivincita contro gli short seller e di una vittoria sempre più schiacciante nei confronti della tradizionale Detroit capitale mondiale delle quattro ruote. Una nuova iniezione di fiducia in un progetto, in cui ha creduto fin dal primo giorno sfidando tutte le cassandre.