Tim arma per vincere su Stx. Gentiloni abile, Macron nell'angolo

di Andrea Deugeni
@andreadeugeni

Il Governo tiene le carte coperte fino all'ultimo su Tim per portare a casa l'accordo su Fincantieri-Stx. Non ci vuole molto per comprendere il motivo del nuovo rinvio della riunione del comitato strategico di Palazzo Chigi che deve accertare la possibilità di esercitare i poteri speciali (golden power) su Tim, dopo l'ingresso dei francesi di Vivendi.

 

L'incontro, atteso per questo pomeriggio ed già stato posticipato rispetto a ieri, è stato ora nuovamente rimandato nel tardo pomeriggio di giovedì, il giorno successivo al vertice bilaterale Italia-Francia, in programma domani alla prefettura di Lione.

Chi segue da vicino il dossier della cantieristica spiega che la mossa deve essere interpretata all'interno della doppia partita Fincantieri-Vivendi, con Palazzo Chigi che vuole essere sicuro che Macron, come fatto a giugno, non faccia marcia indietro sull'assetto azionario dei cantieri di Stx-France. Assetto che, secondo i rumors, vedrebbe i due fronti dopo un mese di fitto negoziato riavvicinarsi con l'assegnazione della maggioranza del 51% del gruppo transalpino agli italiani. Un accordo che sarebbe il primo step per un'alleanza futura più ampia nel campo della marina militare e che potrebbe coinvolgere anche Thales, Naval Group e l'italiana Leonardo. 

 

In cambio, spiegano gli addetti ai lavori, Roma ridurrà al lumicino l'ammontare della multa da infliggere a Vivendi (che avrebbe potuto anche arrivare a 300 milioni) per la mancata notifica del controllo di fatto dell'ex monopolista e non forzerà la mano con la golden power sull'intero perimetro societario, esercitandola solo su Sparkle e  Telsy. In pratica, spingendo i francesi a separare da Tim, vendendoli a un soggetto gradito all'esecutivo tricolore,  i business strategici per la sicurezza nazionale della realizzazione-gestione dei cavi in fibra per il trasporto dei dati e voce e delle trasmissioni criptate. Business tra i cui clienti figurano le istituzioni, l'esercito e la Polizia.

Così, il compromesso italo-francese è servito.