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Economia

di Luca Spoldi
Andrea Deugeni

Tim va avanti, in attesa che la strategia di Flavio Cattaneo, sempre più deciso a fare leva sui contenuti sportivi, dalla Olimpiadi al calcio di Serie A, dia i suoi frutti facendo lievitare i clienti interessati all’offerta web del gruppo (2 milioni di abbonati a Fibra e circa un milione di clienti Tim Vision) fino ai 5 milioni che potrebbero essere raggiunti già alla fine del prossimo anno. Se per i diritti per le Olimpiadi invernali in Corea 2018 ed estive a Tokyo 2020, oltre che per trasmettere due canali Eurosport (gruppo Discovery) finora trasmessi solo da Sky Cattaneo se la sarebbe cavata con pochi spiccioli (in borsa circolano indiscrezioni che parlano di 3 milioni), la partita più sostanziosa potrebbe riguardare i diritti di calcio della serie A, per la quale il manager oggi non ha escluso un’offerta congiunta con Mediaset, “ma solo se c’è una convenienza reciproca”.

telecom ape (1)
 

Considerando la battaglia che è infuriata nei mesi scorsi tra Vivendi (che controlla Telecom Italia col 23,925%) e Mediaset (in cui il gruppo francese guidato da Vincent Bolloré è arrivato al 25,753% ma ha poi dovuto congelare la quota eccedente il 10% dei propri diritti in ossequio alle prescrizione dell’AGcom), se quello di Cattaneo non è un primo ramoscello d’ulivo, poco ci manca.

Sui diritti del calcio, ha insistito Cattaneo, “se ci sono possibilità di accordi in futuro", li faremo, "non è che pongo limiti nelle situazioni”, notando peraltro come una convenienza reciproca “fino ad oggi non c’è stata. Purtroppo, dico io, perché fa sempre bene trovare un accordo”, specie con “degli amici” come quelli di Mediaset.

Toni dunque ben diversi da quelli intransigenti mantenuti finora sia da Bolloré sia dai Berlusconi in merito ad un futuro destino comune, anche nel business, per i gruppi controllati dai due big dell'imprenditoria europea. Un destino comune che peraltro continua ad essere se non nelle intenzioni dei due protagonisti nella logica industriale di un settore che vede una continua convergenza tecnologica e l’emergere sempre più netto di nuovi concorrenti proprio dal web, come Netflix o lo stesso Facebook. Concorrenti nei confronti dei quali un’alleanza telecom-televisione avrebbe un indubbio appeal.

Giuseppe Recchi Arnaud Roy de Puyfontaine Flavio Cattaneo
 

In ogni caso, Telecom Italia intende fare investimenti nei diritti tv del calcio solo se rendono, ha poi puntualizzato Cattaneo, ricordando come “abbiamo sempre detto che gli investimenti li facciamo solo se proporzionati al ritorno. Quindi non facciamo interventi da amatori, non stiamo comperando pezzi di artigianato irreplicabile”. Siamo un’industria, ha fatto notare Cattaneo, e pertanto “se ci sono dei ritorni facciamo gli investimenti, se non ci sono, non li facciamo”.

“Avete visto quanto abbiamo speso per le Olimpiadi - ha aggiunto poi riferendosi all’accordo con Discovery - Ricordatevi che quando in Rai (di cui Cattaneo fu direttore generale tra il 2003 e il 2005, consegnando alla storia il maggior utile netto nella storia dell’azienda) facemmo il canale dedicato alle Olimpiadi, il curling diventò uno sport famoso e così la ginnastica artistica.

L’esclusiva su sport minori, che minori non sono, aveva dato grandi frutti” ed è dunque auspicabile, per il manager, che lo stesso “avvenga anche questa volta, considerato il prezzo che abbiamo investito”. Un’operazione “a tutto vantaggio degli azionisti di Tim”, dunque dello stesso Bolloré.

Chissà che alla fine i vantaggi per gli azionisti non facciano sbocciare la pace anche tra l’ex monopolista telefonico italiano e Mediaset, che per il momento continua nel suo andamento laterale oscillando ormai da un mese tra i 3,5 e i 3,4 euro per azione, distante dai 4,8 euro toccati a fine 2016 in piena scalata da parte del raider francese.

Secondo alcuni rumors raccolti da Affaritaliani.it, le collaborazioni sulla parte media sono allo studio da parte di Tim, ma non prima di aver messo a segno con successo il progetto Cassiopea, ovvero portare la rete a tutti gli italiani. La partita che sta più a cuore a Cattaneo. Una base da cui partire per aumentare poi la fidelizzazione e il parco clienti, anche con i contenuti media. Ma se ne parla dopo l'estate, in autunno, quando la Lega Calcio terrà una nuova gara per assegnare i diritti per la trasmissione delle partite della massima serie. 

 

 

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telecomtimmediasetflavio cattaneo tim su diritti tv calcio





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