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Economia
Tim crolla in Borsa dopo i conti. Vivendi al contrattacco
Da tecnoandroid.it

Telecom Italia in sofferenza a Piazza Affari all'indomani dei conti trimestrali chiusi con una perdita di 800 milioni dopo svalutazioni per due miliardi e dopo la revisione del target sull'indebitamento. Al parziale delle 11.15 le azioni del gruppo arretrano del 4,35% a quota 0,5186 euro per azione.

Passa al contrattacco il primo socio della societa', Vivendi, messo in minoranza nel cda dal secondo azionista, il fondo Usa Elliott. Un portavoce, tramite un comunicato diffuso in coincidenza con i dati trimestrali, dice che Vivendi "rimane estremamente preoccupata per il basso livello delle azioni"  Telecom, che riflette "il deterioramento dei risultati rispetto al piano industriale".

Questi risultati - aggiunge - "mostrano la totale disorganizzazione della societa' e il fallimento della nuova governance da quando Elliot ha assunto il controllo" del board. I risultati - sempre secondo Vivendi - "dimostrano che il fondo attivista, che aveva promesso molti miglioramenti, ha messo in atto una politica di performance di breve termine che non ha mantenuto le sue promesse, e questo e' riflesso nel prezzo delle azioni: la decisione del consiglio di amministrazione di portare a riserva 2 miliardi di euro per il deprezzamento degli attivi, all'improvviso e in modo estremamente inusuale durante l'esercizio finanziario, e' destabilizzante per la societa' e potrebbe pesare fortemente sul prezzo delle azioni di Tim. Ci si puo' legittimamente interrogare, come hanno fatto diversi media sulla volonta' di Elliott di vedere il valore di Tim cadere a scapito di tutti gli azionisti, contando sul collar che li protegge dal declino che ha messo in atto".

Vivendi, inoltre, "deplora la decisione del consiglio di amministrazione di non convocare l'assemblea per procedere al rinnovo dei revisori. In tal modo, gli amministratori della lista di Elliott mettono a rischio la societa', sebbene tale nomina avrebbe dovuto essere effettuata da diversi mesi. Questo atteggiamento irresponsabile e' una nuova prova dell'attuale governance di Elliott".   Infine, il socio francese dichiara di essere sempre "convinto del significativo potenziale di crescita della societa' e continua a supportare il Ceo Amos Genish".

Tim ha chiuso i primi 9 mesi del 2018 con una perdita di circa 800 milioni a causa della svalutazione dell'avviamento domestico per complessivi 2 miliardi di euro. Senza questa svalutazione, Tim avrebbe archiviato il periodo con un utile di 1,2 miliardi, in crescita del 19,1% rispetto ai primi 9 mesi del 2017.

La svalutazione, decisa a seguito del processo di impairment test, "non ha impatti sui flussi di cassa ed e' dovuta al deterioramento del quadro competitivo e regolatorio ed ai piu' alti tassi di interesse". La svalutazione - specifica una nota della compagnia telefonica - "non modifica le priorita' strategiche del piano triennale e non tiene conto delle revisioni che saranno prossimamente sottoposte all'approvazione del consiglio di amministrazione con l'obiettivo di un continuo miglioramento della performance operativa e finanziaria della societa'".

Per quanto riguarda gli altri principali dati economici del periodo, i ricavi di gruppo sono ammontati a 14,2 miliardi (+1,1%), l'ebitda e' stato di 6,2 miliardi (in linea con lo stesso periodo del 2017). Il rapporto ebitda-capex si attesta a 3,6 miliardi (+15,7%)

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