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Economia
Tim, Gubitosi paciere fra Vivendi-Eliott. Rumors: rete con il 51% ai francesi

"L’Italia ha bisogno di infrastrutture ma ha poche risorse per realizzarle, eppure è tra i pochi Paesi che sta andando verso una sovrapposizione delle reti di telecomunicazioni". In attesa di lanciare il nuovo piano industriale (il 21 febbraio all'esame del Cda) che archivierà le strategie di Amos Genish, il nuovo Ceo di Tim, Luigi Gubitosi, spiega in un'intervista al Corriere della Sera, la prima da quando è arrivato sulla tolda di comando dell'ex monopolista, qual è la sua intenzione sul delicato dossier della Rete che vede il fondo Elliott e i francesi di Vivendi su due fronti opposti. Una conflittualità che è possibile ricomporre "creando valore per tutti gli azionisti e riportando Tim al centro del sistema italiano delle telecomunicazioni".

"Sarà importante trovare un comune punto di incontro tra i nostri azionisti e per quanto mi riguarda farò il possibile perché si raggiunga un equilibrio", dice Gubitosi che "prima di parlare delle possibili soluzioni", dice al CorSera, vorrebbe "sedersi con Open Fiber per un esame approfondito della situazione esistente e delle opportunità che presenta. Qualsiasi discussione sul tema non può basarsi su opinioni ma su numeri, fatti e dati certi".

Al livello di configurazione societaria - post spin-off - della società che controlla la rete, perché è su quello che il punto d'incontro fra i due azionisti potrebbe esser trovato, sul mercato si vocifera che Gubitosi potrebbe proporre la creazione di una NetCo in cui far confluire l'azionista pubblico dando però il controllo attraverso il 51% ai francesi di Vivendi. In mondo da mettere d'accordo i due soci che da un anno stanno battagliando per detenere le leve del comando in Telecom. 

Le premesse per il rilancio di un'azienda che vede i propri margini ridursi progressivamente ci sono tutte e Gubitosi è fiducioso sul rilancio. "Ho trovato un’azienda con grandi competenze e capacità. Ci sono sicuramente molte aree da migliorare, ma in un contesto molto difficile Tim è riuscita comunque a fare meglio del mercato, dimostrando maggiore resilienza", spiega infatti l'ex capo di Wind. "L’azienda è pronta per il rilancio e ci sono tutti i presupposti per ottenerlo", aggiunge.

"Il mercato si aspetta tre cose fondamentali: l’aumento di generazione di cassa organica, capire come possiamo sfruttare le opportunità di valorizzazione disponibili e la fine della conflittualità tra gli azionisti", spiega ancora Gubitosi che ribadisce come la diffusione dei dati preliminari del 2018, letti da Vivendi come un pretesto per scaricare la colpa su Genish, sia stata "una buona prassi ma anche un obbligo di legge". 

 


 

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