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Economia
Borse giù. Milano sulla parità. Spread in calo a 252 punti

Seduta poco mossa e in leggero calo per le Borse europee (Parigi -0,34%, Francoforte -0,12%, Madrid -0,12% e Londra -0,3% circa) con gli investitori cauti, in attesa che si dipanino matasse complicate dal punto di vista economico e politico. Da un lato riemergono i timori sulla crescita globale, in scia al possibile rallentamento cinese e a una crescita solo modesta negli Stati Uniti, dall'altro resta l'incertezza sulla Brexit, dopo che la premier Theresa May ha vinto il voto di fiducia, ma con margini molto risicati. Milano ha tenuto meglio delle altre piazze, chiudendo sulla parita' (-0,04%), grazie anche al calo dello spread a 252 punti, dal rialzo a 256 in apertura.

Tra i titoli bene Campari (+4,14%), dopo i recenti report positivi, e Telecom (+2,06%), in attesa di notizie sul Cda di oggi. Male invece St (-1,91%), penalizzata dalle previsioni deludenti della rivale taiwanese Tsmc. In ordine sparso le banche, rallentante dal cattivo andamento del settore in Europa. Fuori dal listino principale ha svettato Bioera (+16,16%), tra le peggiori invece Stefanel (-11,41%), con i timori di possibili tagli di posti di lavoro. Il petrolio torna a calare (-1,3% il Wti a marzo, ma cedeva anche il 2%, e -1% il Brent) e mette il freno ai titoli del comparto.

Sul valutario, l'euro resta sotto quota 1,14 dollari e vale 1,1378 (1,1388 in avvio e 1,1403 ieri) mentre l'euro/yen e' a 124,04 e il dollaro/yen a 109,015. La moneta britannica recupera leggermente terreno contro dollaro a 1,2907. A Piazza Affari gli spunti sul listino principale, in positivo o in negativo, non sono stati molti. A parte Campari e Telecom, come detto le migliori, si e' distinta in negativo St, penalizzata dalle indicazioni deludenti per il 2019 annunciate dalla concorrente Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), uno dei principali fornitori di Apple.

Per il primo trimestre 2019 l'azienda stima un giro d'affari tra i 7,4 e i 7,4 miliardi, livello inferiore al consensus di mercato. In discesa anche il comparto del risparmio gestito (Azimut -1,57% e Finecobank -1,7%), che risente dei dubbi sulla normativa sui Pir introdotta con l'ultima legge di Bilancio e che prevede nuovi obblighi, per esempio investire il 3,5% del totale sull'Aim e il 3,5% su azioni o fondi di venture capital. Bene Unipol (+1,62%), Unipolsai (+1,3%) e Cnh Industrial(+1,15%). Fuori dal listino principale, tra le migliori Giglio Group (+15,18%), che dopo un 2018 segnato dai ribassi (-70%) ha ritrovato la via degli aumenti e sale nel 2019 del 69%.

In coda Stefanel (-11,41%): dopo che l'assemblea dei soci ha preso atto delle decisioni del Tribunale di Treviso (ha concesso 120 giorni per depositare la proposta definitiva sul concordato preventivo), emergono ora dubbi su possibili tagli della forza lavoro, dopo che la societa' ha avviato le procedure per la cassa integrazione per 12 mesi per la quasi totalita' dei dipendenti. Male anche Mediaset (-3,26%), dopo che Bank of America Merrill Lynch ha tagliato la valutazione a "underperform" e all'indomani della notizia che Fininvest e' salita al 43,7%, una mossa che secondo gli analisti potrebbe essere legata a una possibile aggregazione con Tf1 e Prosieben.

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