Titoli Stato: spread giù a 146 dopo il voto in Emilia Romagna

Lo  spread tra Btp e Bund scende a 146 punti dai 157 punti della chiusura di venerdì scorso. Il rendimento del decennale arretra all'1,075%. A pesare è il voto alle regionali in Emilia Romagna che vedono la vittoria del candidato del centro-sinistra e lo stop alla spallata di Matteo Salvini al governo. 

 Borsa: amplia perdite (-1,66%), crolla industria, banche salve

Piazza Affari amplia le perdite all'indomani del voto regionale in Emilia Romagna e Calabria, con il Ftse Mib che al parziale di metà seduta lascia l'1,66% a quota 23.573 punti; All Share -1,71%. A penalizzare la Borsa valori, in linea con gli altri listini europei, la diffusione del virus cinese (migliaia di contagi e 80 morti) e le possibili ripercussioni sull'economia mondiale. A risentirne maggiormente sono i titoli industriali, più sensibili al tema delle esportazioni: CnhI -5,06%, Stm -5,01%, Ferrari 2,83%, Fca -1,83%. Particolarmente male anche gli energetici (Tenaris -4,21%, Saipem -2,46%, Eni -1,62%, Enel -1,06%). Telecom Italia perde l'1,69%. Si difendono i bancari grazie al calo dello spread che beneficia del voto in Emilia Romagna che sembra scongiurare - sostengono gli analisti - una spallata al governo: Unicredit lima lo 0,18%, Intesa Sanpaolo sulla parità, Banco Bpm addirittura in controtendenza con un +1,07%. Tra gli altri finanziari, Generali in calo dell'1,93%.

Borse europee: a picco, pesano virus Cina e dazi Trump

Le Borse europee calano a picco. Sui mercati pesano la paura per il virus Cina e quella per l'annuncio a sorpresa di Donald Trump di incrementare del 25% i dazi sull'acciaio e del 10% quelli sull'alluminio. ​Sabato scorso l'amministrazione Trump ha detto che aumenterà dall'8 febbraio di un ulteriore 25% i dazi sull'acciaio e di un ulteriore 10% i dazi sull'alluminio.    Sul fronte dell'acciaio saranno esenti Argentina, Australia, Brasile, Canada, Messico e Corea del Sud, su quello dell'alluminio Argentina, Australia, Canada e Messico.Intanto pesa l'escalation di contagi e morti a causa del nuovo virus cinese: in Cina si contano 2.500 contagi e 80 morti. Le autorità di Pechino hanno prolungato fino al 2 febbraio le vacanze per l'Anno Lunare, il Capodanno cinese, e hanno chiuso i principali uffici per evitare un'ulteriore diffusione del coronavirus negli uffici. Londra scende del 2,48%. A Milano l'indice Ftse Mib segna -1,7%, dopo il voto regionale in Emilia Romagna, che vede la vittoria del candidato del Pd. Francoforte perde il 2,15% e Parigi il 2,21%.

Chusura borse europee, virus cinese affonda listini

I timori di un'epidemia globale causata dal coronavirus affondano le Borse europee che chiudono in forte calo. A Londra l'Ftse 100 cede il 2,32% a 7.409,91 punti, a Parigi il Cac arretra del 2,68% a 5.863,02 punti a Francoforte il Dax perde il 2,74% a 13.204,77 punti. In rosso anche l'Ftse Mib (-2,31%) e Wall Street.

Wall Street, prosegue in netto calo su timori virus Cina

Wall Street prosegue in netto calo sulla scia delle notizie che arrivano dalla Cina e acuiscono i timori legati agli effetti sull'economia globale del nuovo coronavirus, dopo il primo morto a Pechino. Sono oltre 80 i decessi accertati e 2.700 i contagiati. ​E aumentano anche i casi di persone infette al di fuori dei confini cinesi, con pazienti in più di dieci 10 Paesi, tra cui la Francia. Intanto, l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha corretto la sua valutazione elevando il rischio da "moderato" ad "alto" e ha ammesso l'"errore di formulazione" nei precedenti rapporti. Nel suo ultimo paper, l'organizzazione parla di un "rischio molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale". Il Dow Jones cede l'1,22%, il Nasdaq l'1,47% e lo S&P 500 arretra dell'1,18%.