Toyota e Suzuki valutano una partnership nelle tecnologie auto
Le due case automobilistiche giapponesi intendono rafforzare la loro collaborazione nell'ambiente, nella sicurezza e nelle tecnologie dell'informazione
Concorrenza a quattroruote e yen mettono sotto pressione il gruppo Toyota che risponde con un'alleanza tutta nipponica. La prima casa automobilistica giapponese e numero uno al mondo ha appena annunciato infatti al mercato di valutare un partenariato con Suzuki, quarto gruppo auto nazionale. "Toyota e Suzuki hanno cominciato ad esplorare le diverse opportunità in vista di una collaborazione, nella convinzione che aiuterà entrambe le compagnie", hanno comunicato al mercato i due gruppi, che intendono, in particolare, "rafforzare la loro collaborazione nell'ambiente, sicurezza e tecnologie dell'informazione". Una collaborazione che secondo qualche osservatore potrebbe essere il primo passo per una fusione in un mercato caratterizzato da grandi spinte concorrenziali al consolidamento.
In particolare, il mercato giapponese ha visto negli ultimi anni un'ondata di alleanze fra case automobilistiche proprio per affrontare i costi crescenti dello sviluppo dellle nuove tecnologie green e di quelle per una guida più sicura che richiedono investimenti via via sempre maggiori. Proprio gli ambiti che vogliono implementare Toyota e Suzuki. Quest'ultima car maker di taglia più piccola che lo scorso anno ha registrato problemi nei test anti-emissioni (aveva ammesso incongruenze nei test sui consumi di carburante), aveva siglato nel 2009 una partnership con la tedesca Volkswagen (che aveva anche acquistato una quota del 19,9% nel capitale di Suzuki), alleanza naufragata (a seguito di un arbitrato) solo due anni dopo.
I due costruttori hanno spiegato che entrambe le parti beneficeranno del prospetto, in linea con l'evoluzione dell'industria automobilistica, e hanno auspicato che altri produttori di autoveicoli possano unirsi al programma di ricerca per un miglioramento generale degli standard del settore.
L'operazione arriva in un contesto di mercato in cui i produttori nipponici devono fronteggiare anche l'impatto di un apprezzamento dello yen sul valutario per la politica ultraespansiva del tandem Abe-Kuroda (primo ministro e presidente della Bank of Japan). Apprezzamento che minaccia i loro profitti derivanti dalle esportazioni. Al momento, la partnership fra Toyota e Suzuki non prevede investimenti nel capitale e scambi azionari.