Trump incontra Marchionne. E il titolo di Fca vola subito in Borsa
Fca chiude in forte rialzo a Piazza Affari dopo gli impegni presi dal presidente americano, Donald Trump, nei confronti dell'industria dell'auto. Il titolo ha terminato le contrattazioni con un rally del 5,91% a 10,12 euro, appena sotto i massimi di seduta, in testa al settore. In Europa l'indice Dj Stoxx auto segna un rialzo dell'1,3% mentre a Wall Street Ford avanza dell'1,6% e General Motors dell'1,2%. Incontrando gli amministratori delegati di Fca, Ford e General Motors, Trump ha promesso un taglio delle tasse, meno regole e una spinta per la costruzione di auto negli Usa.
L'INCONTRO DI TRUMP CON I VERTICI DELL'INDUSTRIA AUTO USA
Siamo di fronte a un ambientalismo fuori controllo. Esordisce così il presidente Donald Trump di fronte agli amministratori delegati di Fca, Ford e General Motors che hanno incontrato per la prima volta il successore di Barack Obama. "Io sono ampiamente un ambientalista - ha aggiunto Trump - ma le regole che ci sono non vanno bene, in alcuni casi sono assolutamente folli". Per il presidente Usa frenano lo sviluppo dell'industria e quindi dell'economia americana.
Così Trump ha ribadito, nel corso del suo incontro, la sua promessa di tagliare le tasse e di ridurre il peso dei regolamenti soprattutto sul fronte ambientale. Trump, secondo quanto si legge su alcuni organi di informazione americani, ha inoltre ribadito ai dirigenti del settore auto l'invito a costruire impianti e altre strutture in Usa e promesso la creazione di un contesto piu' favorevole agli investimenti anche con iter procedurali piu' rapidi per i relativi permessi. Trump e' anche tornato a criticare le normative ambientali e ha sottolineato un "ambientalismo ormai fuori controllo".
L'incontro e' iniziato alle 15 (ora italiana) e ha visto la partecipazione dei numeri uno di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, di Ford Motor, Mark Fields, e di General Motors, Mary Barra. Obiettivo dell'incontro, come sottolineato dallo stesso Trump in un suo solito cinguettio pre-incontro, sono stati "i posti di lavoro in America. Io voglio che nuovi impianti vengano realizzati qui per auto vendute qui". Il settore automobilistico e' stato spesso preso di mira da Trump sia durante la campagna elettorale che dopo la sua sorprendete elezione. Il neo presidente ha minacciato più volte l'imposizione di elevati dazi doganali per impedire l'importazione in Usa di veicoli prodotti in Messico.
La sua offensiva sembra aver prodotto i primi frutti visto che nelle ultime settimane e' stato un susseguirsi di annunci su investimenti miliardari in Usa da parte delle grandi case automobilistiche. Ford ha per esempio cancellato un progetto da 1,6 miliardi di dollari per una nuova fabbrica in Messico per privilegiare la fabbrica di Flat Rock, in Michigan, mentre GM ha annunciato uno stanziamento di 1 miliardo di dollari. Fca ha invece impegnato un altro miliardo tra su due impianti tra Michigan e Ohio e Toyota Motors e Hyundai/Kia hanno impegnato per i prossimi 5 anni rispettivamente 10 miliardi e 3,1 miliardi.