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Economia
Turchia, lo spettro del Fmi. Sui mercati, l'autunno caldo del rating italiano

Per Binny la prima cosa che dovrebbe fare un Paese   quando cerca di difendere la propria valuta è "alzare i tassi di   interesse e in questo caso bisognerebbe alzarli di diversi punti   percentuali. Cosa che nel breve periodo rende difficile la vita agli speculatori che devono chiudere le loro posizioni corte e questo   potrebbe far rivalutare la lira". Ma poi sarebbero necessarie misure   di lungo termine, come una richiesta di sostegno al Fmi. Un altro   punto su cui Erdogan "sarà molto riluttante". 

La disputa con gli Stati Uniti, catalizzatore della crisi in corso, potrebbe attenuarsi, con l'arrivo a un compromesso. Ma Erdogan,  sottolinea Binny, "non è conosciuto per essere un uomo da compromessi"  e il Paese potrebbe decidere, o minacciare, di chiedere fondi e finanziamenti altrove. "Erdogan ha saputo sfruttare sapientemente la posizione geografica e l'importanza strategica della Turchia. Quindi   il Paese potrebbe rivolgersi ad altre potenze per chiedere   finanziamenti: la più ovvia è la Russia, ma anche la Cina, che ha più   soldi. E' possibile -conclude- che la Turchia scivoli ancora di più verso Est". 

Intanto, in Italia lo spread Btp-Bund ha ripreso a correre e venerdi' scorso ha chiuso sopra quota 260, il nostro Paese e' nel mirino degli investitori e il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti si aspetta un'imboscata dei mercati per fine agosto. Il motivo? Intanto perche' agosto e' tradizionalmente un mese di allerta sui mercati del debito. E poi perche' Fitch, S&P e Moody's ci attendono al varco con possibili, pericolose revisioni elle loro valutazioni sull'Italia. Ecco comunque il calendario di revisione dei rating sovrani dell'Italia che le tre principali agenzie internazionali hanno reso noto, come previsto dalla normativa europea.

Il primo campanello d'allarme scattera' il 31 agosto con la revisione di Fitch, che a meta' marzo, dopo il voto, aveva confermato il rating 'BBB', con outlook stabile, sulla base di un tasso di crescita del Pil che pero' recentemente ha mostrato segni di rallentamento.

A seguire, il 7 settembre, e' prevista la revisione di Moody's, la piu' pericolosa, perche' a fine maggio l'agenzia ha deciso di mettere sotto osservazione per un possibile declassamento il rating 'Baa2', equivalente al 'BBB' e dunque soltanto due gradini sopra il livello 'junk', o 'spazzatura', che inizia con 'BB'. Un'eventuale declassamento sarebbe molto grave, perche' l'Italia con il suo debito mostruoso, pari al 130% del Pil e con oltre 1.900 miliardi di euro di titolo di Stato da rimborsare, in caso tagli del rating sarebbe costretta a pagare interessi molto piu' alti per i prestiti internazionali e dunque dovrebbe sborsare molti piu' soldi per finanziarsi. L'ultimo appuntamento, il 26 ottobre, e' quello con la revisione di Standard & Poor's, che attualmente ci assegna un rating 'BBB' con outlook stabile. Insomma, ci attendono un fine estate e un autunno caldo.

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