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Economia
Tutela ambientale: Eni in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici

Eni sostiene gli Accordi di Parigi e si impegna nella lotta ai cambiamenti climatici

 

La salvaguardia dell’ambiente, insieme alla capacità di fornire energia a basso costo alla popolazione mondiale in constante crescita, è per Eni una missione.

Consapevole della propria responsabilità nella lotta ai cambiamenti climatici, Eni sostiene l'Accordo di Parigi che punta a contenere la temperatura globale al di sotto dei 2°C attraverso un taglio delle emissioni rispetto al 2010 del 40-70% entro il 2050.

Ed è proprio per l’impegno riversato, i risultati raggiunti e i target fissati nella Climate Strategy che Eni – unica tra le major del settore Oil&Gas – è stata inclusa all’interno della “A list” del CDP11, principale riferimento dei mercati azionari per valutare le performance, le strategie e la gestione del rischio cambiamenti climatici.


Tutela dell’ambiente: Eni promuove l’utilizzo dei gas naturali verso la decarbonizzazione 

 

In tale contesto si inserisce l’ampliamento da parte di Eni del Piano d’azione sul clima precedentemente adottato al fine di dare un maggior impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili sia per l’autoconsumo sia per la produzione e vendita diretta di energia elettrica sul mercato.

Ma non solo energie rinnovabili: in prima linea all’interno delle iniziative Oil & Gas Climate Initiative e Paying for Carbon Coalition, Eni mira a definire soluzioni concrete di breve e lungo termine per la transizione energetica verso un futuro low carbon.

Così dichiara l’amministratore delegato Eni Claudio Descalzi:

La nostra sfida è costruire un futuro low carbon in cui tutti possano accedere alle risorse energetiche in modo sostenibile”.

 

Eni in difesa dell'ambiente per un futuro low carbon: gas naturali vs carbone 

 

Perché il gas naturale ha un impatto ambientale più basso rispetto all’utilizzo del carbone?

Come scrive Luca Longo, chimico industriale specializzato in chimica teorica ed esperto nella ricerca di nuove tecnologie per l’energia, attualmente il 66,7% di energia elettrica prodotta globalmente viene ricavata da combustibili fossili quali carbone, gas e  petrolio; tuttavia esistono sostanziali differenze tra tali risorse nella resa di energia e nel loro impatto sull’ambiente:

  • Mentre gli impianti a carbone e ad olio combustibile hanno una resa attorno al 40%, lo sviluppo tecnologico ha permesso agli impianti a gas a ciclo combinato di raggiungere rese fino al 55%.
  • Il carbone è un combustibile particolarmente sporco rispetto agli altri già in fase di estrazione. L’inquinamento prodotto dalle prospezioni, dalle perforazioni e dall’ estrazione di petrolio e gas impatta molto meno sull’ambiente rispetto alle miniere a cielo aperto o sotterranee necessarie per estrarre il carbone.
  • Tutti i combustibili fossili bruciano ossidando il carbonio e producendo anidride carbonica, principale responsabile dell’effetto serra e del riscaldamento globale, ma, mentre le varie forme di carbone producono da 350 a oltre 400 grammi di CO2 per kWh e l’olio combustibile produce emissioni fra i 240 e i 260 g/kWh, il gas naturale si ferma a soli 200 g/kWh. Ovvero, a parità di energia sviluppata, la combustione completa del gas naturale produce circa la metà della CO2 rispetto a quella che si sviluppa bruciando carbone. Dunque, sostituendo le centrali termoelettriche a carbone con quelle a gas si potrebbe arrivare a risparmiare circa la metà dell'anidride carbonica emessa in atmosfera, con evidenti vantaggi per il riscaldamento globale.

Unico pregio del carbone è quello di costare meno, ma i costi a lungo termine sui cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti ed è per tale ragione che Eni da un lato si prefigge di investire ancora di più nella ricerca e nello sviluppo di fonti rinnovabili, dall’altro di utilizzare il gas come fonte “ponte” verso un futuro low carbon conferendo così al gas naturale un ruolo chiave nella strategia di decarbonizzazione.

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